DPCM per COVID-19 del 7 ottobre 2020

Condividi

Rabbrividisco mentre leggo l’ultimo DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) sulle restrizioni per il Covid-19, alias Coronavirus. Mi salta alla mente il noto modo di dire “Chiudere la stalla quando son fuggiti i buoi”.

{loadmoduleid 668}

Il motto ha origini contadine e fa riferimento a una storiella ambientata ai tempi del Re Pipino, che vede protagonista un certo Libano e i suoi due magnifici buoi scappati dalla stalla solo per la sua malriposta fiducia nei due animali. Il fatto narrato ben rappresenta l’abitudine senza epoca di correre al riparo quando è oramai troppo tardi.

E questo accade ai giorni nostri con il nuovo DPCM che sarà in vigore dall’8 ottobre 2020. Si corre ai ripari di quanto è già sfuggito di mano. Il nostro Governo, che sia di destra, sinistra o centro poco importa, c’è da aggiungere che non ha ancora ben compreso l’andazzo italiano al cospetto delle regole. Ognuno, in Italia, si fa le sue, portando le sue ragioni seppur mancando totalmente di nozioni di medicina o di scienza o di qualsivoglia cultura giuridica.

Quanto descritto in questo DPCM, sarebbe stato d’uopo anticiparlo a giugno 2020, subito dopo la fine del lockdown. Molte vite sarebbero state certo risparmiate. E la vita, signori miei, è cara ai propri cari. Non è certo che la mascherina ci protegga, ma è qualcosa davanti al nulla. Se la indossiamo reciprocamente qualcosa più di quel niente farà. Se a questo associamo il distanziamento, qualcosina ancora di più ci risparmieremo.

{loadmoduleid 668}

La mia provenienza da ambiente di Legge mi fa rispettare comunque le regole, anche se mi lascia libera di contestarle, così come ho ben espresso nel mio precedente articolo riguardo all’apertura delle scuole. Anche qui, con questo DPCM si impone l’uso della mascherina anche in casa se arrivano degli ospiti, ma consente il non uso in classe seduti al proprio banco. Ma di cosa stiamo parlando?

Tuttavia, per far cronaca, vediamo di capire meglio che cosa implica questo Decreto che ha prorogato lo stato d’emergenza fino al 31 gennaio 2021. In primis “mascherine sempre se non ci si trova tra persone non conviventi” e indossate sempre nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e anche in tutti i luoghi all’aperto. Da tali obblighi restano esclusi i bambini di età inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e coloro che per interagire con questi ultimi versino nella stessa incompatibilità. Inoltre, l’uso della mascherina non sarà obbligatorio durante lo svolgimento dell’attività sportiva. Per i trasgressori sono previste multe a partire da 400 euro, che possono arrivare anche a 1000. Anche gli esercenti che non fanno rispettare i divieti all’interno del proprio locale/negozio rischiano una multa da 400 a 1000 euro.

{loadmoduleid 668}

Chi viene multato perché non indossa il dispositivo di protezione individuale dove è previsto l’obbligo può contestare la sanzione se la ritiene ingiusta? La risposta è sì, almeno in linea teorica. La sanzione è contestabile: le multe per violazione delle misure anti-Covid, infatti, sono sanzioni amministrative e, pertanto, si può fare ricorso al prefetto o al giudice di pace. Inoltre, il Premier Conte specifica, se non fosse stato sufficientemente chiaro, che la mascherina va non solo portata ma anche indossata e che non possiamo più essere nell’ottica che uno vede una strada non affollata e si toglie o mette la mascherina. Vogliamo essere più rigorosi, continua Conte, perché vogliamo in tutti i modi evitare misure più restrittive per le attività produttive e sociali. Ecco perché non facciamo più distinzione tra luoghi pubblici e privati.

Intanto il bollettino dell’8 ottobre 2020 è di 4.458 nuovi casi e 22 morti. E ora, chiudete pure la stalla!

{loadmoduleid 668}

anynamenews

anynamenews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *