L’Inferno sul Campo: La Maledizione di Vallebuia – Creepypasta

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Fra i riflettori oscuri e il tuono che echeggia, il calcio diventa un gioco di anime condannate a una partita eterna.

Era una sera buia e piovosa, il temporale infuocava il cielo e il tuono rimbombava come un’ossessione. Nel piccolo paesino di Vallebuia, la passione per il calcio era palpabile in ogni angolo. Ma c’era una storia che nessuno osava raccontare, una leggenda oscura che si tramandava di generazione in generazione.

Si diceva che ogni cinque anni, esattamente durante una notte tempestosa come quella, una partita maledetta si svolgesse sul campo di calcio del paese. Nessuno sapeva chi fossero i giocatori né da dove venissero, ma si diceva che fossero le anime di giocatori del passato, condannate a giocare per l’eternità.

Marco, un giovane appassionato di calcio, rideva di fronte a questa storia. “Tutto questo è solo una sciocchezza”, disse ai suoi amici mentre si dirigevano verso il campo da calcio per giocare una partita notturna. Ma mentre si avvicinavano al campo, sentirono un freddo gelido avvolgere l’aria e un senso di inquietudine li prese.

Ignorando le sensazioni sinistre, iniziarono a giocare. La pioggia battente rendeva il terreno scivoloso e le luci tremolavano come se volessero spegnersi da un momento all’altro. Improvvisamente, un’ombra oscura attraversò il campo. Marco e i suoi amici si bloccarono, guardando con orrore mentre figure spettrali emergevano dall’oscurità.

Era la partita maledetta. Le figure senza volto indossavano vecchi uniformi da calcio, e i loro occhi brillavano di un sinistro bagliore. Senza dire una parola, iniziarono a giocare una partita intensa, ma non c’erano palloni né arbitri. Si muovevano con una precisione spettrale, e ogni volta che uno dei giocatori cadeva, sembrava che venisse trascinato via nell’oscurità.

Marco e i suoi amici cercarono di fuggire, ma sembrava che il campo si fosse trasformato in un labirinto oscuro. La partita continuava senza sosta, e l’orrore cresceva con ogni passaggio di gioco. Marco si rese conto che stavano giocando per le loro vite, intrappolati in una partita senza fine con esseri che non erano né vivi né morti.

Finalmente, dopo un’eternità di terrore, il temporale si placò e le figure spettrali scomparvero nell’oscurità. Marco e i suoi amici trovarono finalmente la via d’uscita, tremanti e coperti di fango. Ma sapevano che la partita maledetta si sarebbe ripetuta di nuovo, cinque anni dopo, in una notte di tempesta come quella.

Da quel giorno, Marco non ridacchiò più di fronte alla storia della partita maledetta. Ora sapeva che alcune leggende nascondevano verità più spaventose di quanto si potesse immaginare. E ogni volta che il temporale si scatenava nei cieli di Vallebuia, un brivido di terrore gli corse lungo la schiena, ricordandogli la notte in cui il calcio si trasformò in un incubo senza fine.

Giuseppe Gallo©2024 – RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuseppe Gallo

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