RECENSIONE FILM – Diabolik

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Un noir anni ’60 che si distingue dalla velocità ipercinetica degli film d’azione contemporanei. Un ritorno al passato che rivoluziona il presente

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Clerville, anni ‘60. Diabolik (Luca Marinelli), ladro privo di scrupoli e di cui nessuno conosce la vera identità, ha portato a segno un altro colpo, sfuggendo anche questa volta con i suoi abili trucchi agli agguati della polizia. Intanto in città c’è grande attesa per l’arrivo di Eva Kant (Miriam Leone), affascinante ereditiera che porta con sé un famoso diamante rosa. Il gioiello, dal valore inestimabile, non sfugge all’attenzione di Diabolik che, nel tentativo di impadronirsene, rimane però ammaliato dal fascino irresistibile della donna. Ma ora è la vita stessa del Re del Terrore a essere in pericolo: l’ispettore Ginko (Valerio Mastrandrea) e la sua squadra hanno trovato finalmente il modo di stanarlo e questa volta Diabolik non potrà salvarsi da solo. Inizia così la storia oscuramente romantica tra Diabolik ed Eva Kant. Un sodalizio e un amore che faranno da sfondo a mille pericolose avventure.

I Manetti Bros. adattano L’arresto di Diabolik , terzo albo della serie scritto dalle sorelle Angela e Luciana Giussani. I due registi romani si ispirano ad Alfred Hitchcock, realizzando un film in perfetto stile anni ’60, sia nel ritmo che nelle inquadrature.

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Diabolik è un film che si discosta dalla velocità ipercinetica tipica dei film d’azione contemporanei, e procede in modo volutamente lento accentuando i momenti di tensione. 

Poche inquadrature dall’alto, a parte un omaggio all’inizio di Psyco (1960) nella presentazione del Grand Hotel Excelsior. Inseguimenti fotografati in panoramica o dall’interno delle vetture. Alcuni piani sequenza, molti primi piani, tagli di luce sugli occhi, giochi di ombre che richiamano il fumetto. Omaggi continui ai film degli anni ’60, incentivati dalla scenografia, dai costumi e dalla interpretazione degli attori, volutamente statici, costruiti, impassibili, proprio come i personaggi noir di quelle pellicole di un’epoca replicabile ma irripetibile.

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La colonna sonora di Pivio e Aldo De Scalzi richiama quelle di James Bond, ciliegina sulla torta di una ricostruzione storica di cinematografia che fu, riscontrabile solo nella trilogia cinematografica francese OSS 117

Diabolik  è un noir anni ’60 che si distingue dalla velocità ipercinetica degli film d’azione contemporanei. Un ritorno al passato che rivoluziona il presente.

 

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Titolo: DIABOLIK

Con: LUCA MARINELLI, MIRIAM LEONE, VALERIO MASTRANDREA, ALESSANDRO ROIA, SERENA ROSSI, ROBERTO CITRAN,

CLAUDIA GERINI, LUCA DI GIOVANNI, ANTONINO IUORIO, VANESSA SCALERA, DANIELA PIPERNO, PIER GIORGIO BELLOCCHIO, GUGLIELMO FAVILLA

URBANO BARBERINI, GIOVANNI CALCAGNO, DAVIDE DEVENUTO, STEFANO PESCE, MASSIMO TRIGGIANI

 Montaggio: FEDERICO MARIA MANESCHI – Fotografia: FRANCESCA AMITRANO – Musica: PIVIO & ALDO DE SCALZI – Costumi: GINEVRA DE CAROLIS 

Scenografia: NOEMI MARCHICA – Prodotto da: CARLO MACCHITELLA, MANETTI BROS. – Produttore esecutivo: PIER GIORGIO BELLOCCHIO, LAURA CONTARINO

Soggetto: MANETTI BROS., MICHELANGELO LA NEVE, MARIO GOMBOLI – Sceneggiatura: MANETTI BROS., MICHELANGELO LA NEVE

Regia: MANETTI BROS.

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION

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Diabolik – Trailer

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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