RECENSIONE FILM. L’incredibile storia de L’Isola delle Rose

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Una versione romanzata della celebre storia vera, che riflette sul concetto di “libertà”.

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1968. Giorgio Rosa (Elio Germano) è un giovane ingegnere molto creativo e poco incline alle regole. Insieme al suo amico Maurizio (Leonardo Lidi) decide di costruire un isola artificiale in acque internazionali, a pochi passi dalla costa riminese. Diventata un’accattivante attrazione turistica, la cosiddetta “Isola delle Rose” aspira a diventare una micronazione riconosciuta dalle Nazioni Unite, ma dovrà vedersela con i governi internazionali.

L’isola delle Rose, nome ufficiale Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose fu il nome dato a una piattaforma artificiale di 400 m² che sorgeva nel mare Adriatico al largo della costa tra Rimini e Pesaro e 500 m al di fuori delle acque territoriali italiane; costruita dall’ingegnere bolognese Giorgio Rosa, il 1º maggio 1968 autoproclamò lo status di Stato indipendente, ma di fatto fu una micronazione. L’Isola delle Rose, pur dandosi una lingua ufficiale (l’esperanto), un governo, una moneta e un’emissione postale, non fu mai formalmente riconosciuta da alcun Paese del mondo come nazione indipendente. Occupata dalle forze di polizia italiane il 26 giugno 1968 e sottoposta a blocco navale, l’Isola delle Rose fu demolita nel febbraio 1969. L’episodio venne lentamente dimenticato, considerato per decenni solo come un tentativo di “urbanizzazione” del mare per ottenere vantaggi di natura commerciale. Solo a partire dal primo decennio del 2000 esso è stato oggetto di ricerche e riscoperte documentarie imperniate invece sull’aspetto utopico della sua genesi. (fonte Wikipedia)

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Concluse la trilogia cinematografica di “Smetto Quando Voglio”, Sydney Sibilia debutta su Netflix rivisitando l’incredibile storia vera dell’Isola delle Rose. Una grande produzione italiana targata Groenlandia, piena di effetti speciali e molto vicina alla spettacolarità americana. 

E’ da ammirare il grande sforzo produttivo che ha permesso di ricostruire a Malta un’isola molto simile all’originale, così come è apprezzabile la perfetta scenografia della Bologna anni ’60 e il motomondiale nell’autodromo di Imola, quest’ultimo valorizzato grazie alla computer grafica e attraverso inquadrature da videogame.

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Come ogni produzione Groenlandia che si rispetti, anche questo film racconta una vicenda italiana, filtrata con un occhio stilistico americano che si contamina molto bene con la commedia all’italiana; ed ecco che fra navi da guerra, esplosioni, feste da sballo e grandi ambientazioni ricostruite digitalmente spunta il candore e la voglia di libertà giovanile presente in “Sapore di Mare” (1983) dei fratelli Vanzina. Ed è così che questa commedia avventurosa si riempie di elementi tipici della commedia all’italiana anni ’60-’80. Questa felice e spontanea commistione tra il Cinema americano e quello italiano caratterizza ogni produzione di Groenlandia, sempre di molto superiore alle “americanate” all’italiana.

Nel film la storia di Giorgio Rosa e della sua isola è molto romanzata, così come i personaggi, molto più giovani degli originali a quei tempi. Se il vero Giorgio Rosa (1925-2017) era un ingegnere ultra quarantenne che costruì l’isola per motivi ignoti, il Giorgio Rosa di Elio Germano è un giovane alle prime armi assetato di libertà, che insieme ai suoi amici cercano un posto nel mondo costruendosene uno personalizzato. Nel film il Governo Italiano dell’epoca, così come ogni istituzione internazionale (ad eccezione della Comunità Europea) è rappresentato come un autorità ipocrita e indecisa, che decide di scongiurare il pericolo della micronazione con un forte attacco militarista “poco italiano” e molto americano, in contrasto con l’effettiva fine di questa isola artificiale.

Sibilia, supportato da un cast internazionale di alto livello, si discosta volutamente dalla integra realtà storica, cercando di raccontare la differenza tra la “libertà con le regole”, vista come oppressiva, e la “libertà senza regole”, quest’ultima molto creativa ma priva di quasi ogni fondamento.

 

Titolo: L’INCREDIBILE STORIA DE L’ISOLA DELLE ROSE

Con: ELIO GERMANO, FABRIZIO BENTIVOGLIO, LUCA ZINGARETTI, MATILDA DE ANGELIS, FRANCOIS CLUZET, TOM WLASCHIHA, LEONARDO LIDI

Fotografia: VALERIO AZZALI – Musica: MICHELE BRAGA

Scenografia: TONINO ZERA – Montaggio: GIANNI VEZZOSI

Prodotto da: MATTEO ROVERE – Produttore Esecutivo: PAOLO LUCARINI

Scritto da: SYDNEY SIBILIA, FRANCESCA MANIERI

Regia: SYDNEY SIBILIA

Distribuzione: NETFLIX

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L’incredibile storia de L’Isola delle Rose – Trailer

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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