L’app Maledetta – Creepypasta

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Fuggire dal terrore digitale: l’apparentemente innocua ‘Nexus’ si rivela una trappola mortale per gli smartphone incauti.

C’era una volta uno smartphone ordinario, niente di particolare, un modello comune che potevi trovare in qualsiasi negozio di elettronica. Apparentemente non c’era nulla di strano in esso, ma c’era un’app che nessuno sembrava conoscere o ricordare di aver installato. Il suo nome era semplicemente “Nexus”.

Quest’app non poteva essere eliminata o disattivata. Ogni tentativo di farlo si risolveva con un messaggio di errore o, peggio ancora, lo smartphone si riavviava improvvisamente. Curioso, l’utente, che chiameremo Alex, decise di aprirla.

All’inizio sembrava una semplice interfaccia nera con un unico pulsante rosso al centro. Non c’era altro testo, nient’altro da fare se non premere quel pulsante. Alex lo fece e improvvisamente lo schermo si spense.

Quando l’accese di nuovo, le cose iniziarono a diventare strane. Riceveva messaggi da numeri sconosciuti, ma quando tentava di rispondere, non arrivava mai alcuna risposta. Poi, cominciarono a comparire foto sul suo rullino fotografico che non aveva mai scattato. Immagini inquietanti di luoghi che non riconosceva.

La cosa più spaventosa, però, era che iniziò a ricevere chiamate da numeri che sembravano provenire dal futuro. Le voci dall’altro capo della linea sussurravano frasi incomprensibili, ma Alex poteva sentire il terrore nelle loro voci.

Decise di cercare informazioni sull’app “Nexus” su internet, ma non trovò nulla. Nessuno sembrava averne mai sentito parlare. Anche il servizio clienti del produttore non poteva aiutarlo, poiché non riconoscevano l’applicazione nel loro sistema.

Con il passare dei giorni, le stranezze continuarono a intensificarsi. Lo smartphone si accendeva da solo, mostrando video disturbanti che sembravano essere stati registrati nella sua stessa casa, quando lui era fuori. Le ombre sembravano muoversi nell’angolo dello schermo e le voci sussurrate riempivano l’aria.

Alex cominciò a temere di impazzire. Tentò di distruggere lo smartphone, ma non importava quanti pezzi lo riducesse, l’app “Nexus” continuava a riapparire, intatta, ogni volta che lo accendeva.

Infine, un giorno, mentre cercava di chiamare aiuto, il telefono emise un ronzio assordante seguito da uno schermo nero. Quando si riaccese, Alex si trovava in un luogo oscuro e surreale. Sembrava essere intrappolato all’interno del suo stesso smartphone.

Le voci sussurrate divennero più forti, riempiendo il vuoto intorno a lui. Poi, nell’oscurità, vide qualcosa muoversi. Una figura sfocata, quasi invisibile, che sembrava essere composta da pixel. Si avvicinò lentamente, mentre Alex gridava nel terrore impotente.

E così, l’app “Nexus” reclamò un’altra vittima, trascinandola nel suo oscuro e distorto regno digitale. Perché, come Alex aveva imparato, alcune app non erano state create per essere utilizzate dagli esseri umani.

Giuseppe Gallo©2024 – RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuseppe Gallo

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