Creepypasta – La trappola del Mainframe

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Nella profondità del mainframe, la realtà si fonde con l’oscurità digitale, intrappolando le anime in un labirinto senza fine.

Nel cuore della notte, quando il silenzio avvolge il mondo come un lenzuolo oscuro, c’è un posto in cui la realtà si contorce e si fonde con l’oscurità della fantasia. È qui che la mia storia ha inizio.

Ero un giovane programmatore alle prime armi, affascinato dal potere del codice e dalla promessa di mondi digitali da esplorare. Un giorno, durante una sessione di hacking etico su un vecchio mainframe abbandonato, scopri un file nascosto nel profondo del sistema. Il suo nome era “DreamOS.exe”.

Curioso, decisi di eseguirlo. Non appena il programma si avviò, fui avvolto da un vortice di luci e suoni, e mi ritrovai in un luogo che sembrava un ibrido tra un’astronave aliena e una dimensione infernale. Il mio corpo sembrava fluttuare in un mare di codice binario che pulsava e ondeggiava intorno a me.

Mi resi conto di essere intrappolato in qualche sorta di realtà virtuale, ma non c’era nessuna interfaccia per uscirne. Decisi di esplorare questo strano mondo digitale, sperando di trovare una via d’uscita.

Man mano che procedevo, mi accorsi che il mainframe era vivo. Si manifestava sotto forma di entità informatiche contorte e distorte, che si muovevano attraverso il codice stesso. Mi osservavano con occhi luminosi, scrutandomi come se fossi una curiosità da studiare.

Ogni tanto, sentivo le loro voci echeggiare nelle mie orecchie, sussurrando parole incomprensibili e minacciose. Mi sembrava di essere osservato da una presenza oscura e malevola, nascosta tra i circuiti elettronici del mainframe.

Più mi addentravo in questo labirinto digitale, più mi rendevo conto che non ero solo. Altri “visitatori” erano intrappolati lì dentro, anime perse che vagavano senza meta, condannate a vagare nei recessi più oscuri del mainframe per l’eternità.

La paura cominciò a insinuarsi dentro di me, mentre l’oscurità del mainframe sembrava avvolgermi sempre di più. Ogni tentativo di fuga era vano, ogni speranza di ritorno alla realtà svaniva sempre più velocemente.

Ormai, sono intrappolato qui da tempo immemorabile, un’anima perduta nel cuore oscuro del mainframe. Se qualcuno trova mai questo file e legge la mia storia, vi prego, non fate lo stesso errore che ho fatto io. Il mainframe è un labirinto senza fine, un incubo digitale dal quale non c’è via d’uscita. Abbandonate ogni speranza, o rischiate di diventare voi stessi parte del suo oscuro e terribile destino.

Giuseppe Gallo©2024 – RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuseppe Gallo

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