Creepypasta – Il Manifesto del Terrore

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Nessuno può sfuggire al richiamo del terrore che risuona tra le mura del Campo Abbandonato.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, quando il mondo era immerso nell’oscurità della violenza e del caos, c’era un luogo dimenticato dai libri di storia. Non si trovava su nessuna mappa ufficiale, né veniva menzionato nei resoconti delle battaglie. Era conosciuto solo da pochi, eppure il suo impatto era così inquietante che coloro che vi entrarono non ne uscirono mai più gli stessi.

Si dice che fosse situato tra le fitte foreste della Germania, un luogo sospeso tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Era conosciuto come “Das Verlassene Lager” – Il Campo Abbandonato.

Nel buio dei racconti, si diceva che questo luogo fosse stato utilizzato dalla Gestapo per scopi osceni. Si diceva che qui i prigionieri fossero sottoposti a esperimenti terribili, le cui urla di dolore si mescolavano con il frastuono delle bombe che cadevano nelle vicinanze. Ma ciò che rendeva davvero questo luogo terribile non erano le torture inflitte, bensì ciò che sopravviveva ancora oggi.

La leggenda narra di un manifesto, un documento così oscuro che solo il suo sguardo poteva strappare la sanità mentale a chiunque osasse leggerlo. Si diceva che fosse stato scritto dal diavolo stesso, inciso con caratteri che bruciavano gli occhi di chiunque osasse decifrarli. Il suo contenuto era un mistero, ma coloro che lo avevano visto raccontavano di parole che danzavano come ombre sulla pagina, paralizzando chiunque le leggesse con un terrore indescrivibile.

Molti soldati, attratti dalla promessa di gloria e vittoria, si avventurarono nel Campo Abbandonato, sperando di trovare armi segrete o informazioni cruciali per la guerra. Ma nessuno di loro tornò mai indietro. Coloro che tornavano vive erano ridotti a gusci vuoti, con gli occhi privi di luce e la mente consumata dalla paura.

Si dice che il Campo Abbandonato continui a esistere ancora oggi, nascosto tra le ombre della storia. Coloro che osano avvicinarsi sentono ancora i lamenti dei prigionieri e il freddo abbraccio del terrore. E nel cuore di quel luogo, custodito gelosamente tra le rovine, si dice che il manifesto del terrore giaccia, aspettando il suo prossimo malcapitato lettore. Ma chiunque si avventuri là, si avventura nel regno dell’orrore eterno, dove il confine tra vita e morte è solo una sottile linea tracciata nel sangue dei perduti.

GIUSEPPE GALLO©2024. RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuseppe Gallo

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