SANREMO 2021: Intervista ai MÅNESKIN

Condividi

Emozionante incontro con i Måneskin, il gruppo musicale pop-rock in gara al 71° Festival di Sanremo con la canzone “Zitti e Buoni”. Loro sono Damiano, Victoria, Ethan e Thomas… conosciamoli insieme!

{loadmoduleid 668}

Focus sulla canzone “Zitti e buoni”?

DAMIANO: “Zitti e buoni” è un brano che nasce prima della nostra esperienza televisiva a X Factor, nei nostri primissimi anni e mesi di convivenza, ed ha subìto molte modifiche. Col tempo l’abbiamo rivisto e riadattato fino ad arrivare a questa esperienza qui dopo il tour in italia, in Europa a Londra. La genesi del pezzo è questo. A chi è rivolto? Non è rivolto a nessuno in particolare, è la nostra dichiarazione d’intenti. Siamo una band musicale che negli ultimi anni ha studiato per avere un sound riconoscibile, un’identità riconoscibile. Questa è la nostra strada, il nostro progetto, e nessuno potrà spostarci.

VICTORIA: L’idea di portarla a Sanremo ci è venuta in maniera molto naturale. Mentre scrivevamo i brani del nostro prossimo album, in uscita a marzo, abbiamo pensato: “Wow, ci rispecchia tantissimo ed è così sbagliato per Sanremo che quasi diventa giusto!”. È un palco importantissimo, storico, e molte persone pensano che sia necessario omologarsi ai canoni di Sanremo, ma noi siamo molto fieri del fatto che se credi in ciò che fai, ed è genuino e trasparente, questo ti ripaga. Stiamo ottenendo un sacco di risultati sebbene abbia un sound molto duro. Vogliamo sottolineare che questo genere esiste e non bisogna per forza inserirsi nei generi alla moda. Anche portare Manuel Agnelli e i CCCP nasce da questa necessità: portare questo gruppo sperimentale post-punk e far risaltare questo genere di musica. Anche Manuel ci è venuto subito naturale come pensiero perché è una delle colonne portanti di questo genere ed è stato con noi sin dai tempi di X Factor. E’ stato molto bello condividere questa esperienza, riarrangiare il brano, dargli nuova vita senza snaturarlo.

THOMAS: Naturalezza è anche la chiave del nostro prossimo album “Teatro d’Ira”, che uscirà il 19 marzo e sarà un po’ il racconto di quello che abbiamo vissuto in giro durante il tour di cui coglievamo i nostri vari momenti. Scrivevamo durante il tour. Soprattutto Londra ci ha aiutato tanto. Abbiamo registrato in questo studio di Acquapendente: una “casa-studio” che ci ha messo al servizio tutto ciò che offriva. È stato bello, sincero, tutto registrato in presa diretta, live. Ci siamo divertiti molti nella composizione di quest’album. Ci saranno molti pezzi più belli, più forti, di Fuori di testa.

{loadmoduleid 668}

I punti forti di “Teatro d’Ira”.

ETHAN: Quello che ci teniamo a sottolineare è che questo progetto è stato un lungo impegno, un lungo lavoro che ci ha accompagnato in questi anni. Il bello di registrare in questo studio era questo casale del XVII secolo, ristrutturato negli anni ’80, e la cosa più bella in assoluto era che a piano terra c’era lo studio e ai piani di sopra i letti e noi dormivamo nello studio, permettendoci anche di svegliarci di notte e di andare a scrivere, a lavorare di notte. Buttare giù l’idea e registrare. Ha fatto tanto la differenza perché noi veniamo da una dimensione live e dalla registrazione libera.

THOMAS: Il disco nasce da un approccio live e noi non vediamo l’ora di farvelo ascoltare.

DAMIANO: Ci è piaciuto accostare il teatro all’ira, perché spesso il teatro viene legato a qualcosa di elegante e raffinato mentre noi abbiamo voluto metterci l’ira per dare l’idea di una rabbia catartica da cui nasce qualcosa di costruttivo, che spinge alle rivoluzione.

{loadmoduleid 668}

Il tour.

DAMIANO: Abbiamo annunciato due date: il 14 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma e il 18 dicembre al Mediolanum Forum di Milano e non vediamo l’ora di suonare in live.

{loadmoduleid 668}

 

Fabrizio Gallo

Fabrizio Gallo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *