RECENSIONE FILM. La mia Banda suona il Pop

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“La mia Banda suona il Pop” è un film  sui ritorni: un ritorno alla musica e alla cultura anni ’80, un ritorno al cinepanettone d’inizio secolo, una commedia a tinte action che fa ridere chi questo genere lo ha sempre amato.

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Tony (Christian De Sica), Lucky (Massimo Ghini), Micky (Angela Finocchiaro) e Jerry (Paolo Rossi) sono gli ex membri dei Popcorn: una vecchia band degli anni’80 dai tiepidi successi. Ormai poveri ed invecchiati, vengono riuniti dal loro vecchio manager: Franco Masiero (Diego Abatantuono), che vuole riportarli sulle scene con un grande concerto a San Pietroburgo, durante il compleanno del grande magnate russo Vladimir Ivanov (Rinat Khismatouline): il loro fan numero 1. Peccato che il concerto sia solo una copertura per permettere al capo della sicurezza Olga (Natasha Stefanenko) di rapinare il caveau del magnate russo.

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Giunto al 14esimo film da regista, Fausto Brizzi abbandona le scorribande sentimentale dei suoi precedenti lavori per riesumare la comicità farsesca dei suoi esordi da sceneggiatore: quei “Natali a … ” prodotti da FilmAuro che avevano dominato il boxoffice nello scorso decennio.

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“La mia Banda suona il Pop” è a tutti gli effetti un cinepanettone, sia nel cast artistico che in quello tecnico: con De Sica, Abatantuono e Ghini tra gli attori; Brizzi e Martani tra gli sceneggiatori; Gino Sgreva come direttore della fotografia e Bruno Zambrini alla colonna sonora. E proprio quest’ultima è la vera chicca del film, una vera e propria antologia musicale del M° Zambrini, che recupera lo stile musicale introdotto nei suoi capolavori anni ’80 (dai vari “Fantozzi” a “Scuola di Ladri”) e crea due finte canzoni vintage destinate a diventare dei veri tormentoni (“Semplicemente Complicata” e “Cose Infinite”), derivate dalla sue esperienze con Gianni Morandi (“In ginocchio da te”) e Patty Pravo (La Bambola) 

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La coppia Ghini – De Sica riprende la comicità e le gag dei migliori cinepanettoni, anche se in modo meno incisivo rispetto ai film di natale della FilmAuro. La mano di Brizzi è sicuramente meno fracassona e e dinamica rispetto a quella di Neri Parenti, scatenando più risatine che risate fragorose, ma riuscendo comunque ad accontentare i nostalgici dei film di natale, che come punto di forza e divertimento hanno sempre avuto la prevedibile riproposizione dei tormentoni slapstick e verbali.

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La coppia Rossi – Finocchiaro è un po’ più debole, ma si difende bene, protagonista della sottotrame “sentimentale” di questo film. La Finocchiaro, in particolare, interpreta il ruolo di allupata che fino a qualche tempo fa era destinato a De Sica, dando una visione inedita (per il genere) della figura femminile. In questo film, infatti, è la donna ad essere fedifraga, mentre gli uomini sono (quasi tutti) dei cornuti. 

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La DeLorean, i walkman e altri cimeli arricchiscono la scenografia di questa farsa, nostalgica non solo degli anni anni ’80 ma anche di un certo tipo di cinema spensierato d’inizio millennio che, ahimé, ormai è solo storia.

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Titolo: LA MIA BANDA SUONA IL POP

Con: CHRISTIAN DE SICA, MASSIMO GHINI, ANGELA FINOCCHIARO, PAOLO ROSSI, DIEGO ABATANTUONO, RINAT KHISMATOULINE, NATASHA STEFANENKO

 Montaggio: LUCIANA PANDOLFELLI – Fotografia: GINO SGREVA – Musica: BRUNO ZAMBRINI

Costumi: ELENA MINESSO – Scenografia: PASQUALE TRICOCI

Prodotto da: LUCA BARBARESCHI

Produttori esecutivi: CLAUDIO GAETA, GIULIO CESTARI

Soggetto e Sceneggiatura: FAUSTO BRIZZI, MARCO MARTANI, EDOARDO FALCONE, ALESSANDRO BARDANI

Regia: FAUSTO BRIZZI

Distribuzione: MEDUSA FILM

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La mia Banda suona il Pop – Trailer

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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