Magistratura Onoraria. Un caso ancora aperto

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Il sito internet del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) cita con testuali parole la differenza tra magistratura ordinaria e magistratura onoraria: “Nell’ambito della giurisdizione ordinaria si distinguono i giudici “togati” (che esercitano le funzioni giudiziarie professionalmente, e sono dunque assunti a tempo indeterminato a seguito di concorso pubblico) e i giudici “onorari”.

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La magistratura onoraria rappresenta una parte significativa dell’ordine giudiziario.” Circa 5500 giudici onorari di cui quasi 1800 viceprocuratori onorari.

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Da diversi anni si è avviato un riordino del ruolo e delle funzioni della magistratura onoraria. Una delle particolarità del loro incarico è che possono svolgere altra attività lavorativa anche dipendente. Ma, e il CSM è categorico in questo, non possono usufruire del trattamento da dipendenti dello Stato così com’è riservato ai giudici togati vincitori di concorso.

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Fortunatamente per i GOP (Giudici di Pace e Giudici Onorari di Tribunale) e i VPO (Vice Procuratori Onorari), si è vicini ad una svolta, nell’attesa di una regolamentazione più adeguata. E’ proprio di pochi giorni fa la Sentenza  del Tribunale di Sassari ad opera di un giudice del lavoro che dà torto al Ministero della Giustizia che nega ai giudici onorari lo status di dipendenti.

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Questi “precari” del diritto, reclutati per titoli e non per concorso, a tempo determinato (massimo 4 anni con proroga ma in realtà continuamente prorogato, così che incontriamo GOP e VPO in servizio anche da oltre un decennio o due) lavorano a cottimo e guadagnano 98 euro lordi per 5 ore di udienza che possono svolgere al massimo per due volte a settimana, lavorano da casa o dal loro altro lavoro (per lo più avvocati) per ore ed ore non retribuite per poter presentare il numero di sentenze annuali richieste dal Tribunale. Non hanno diritto alla malattia, alla maternità, alla pensione né alle ferie.

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Quanto guadagna invece un giudice togato? Partono da 2.200,00 euro netti a 15.000,00 euro netti al mese, seguendo l’anzianità, più tutti i benefici del lavoratore dipendente dello Stato.

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Ma, torniamo ai nostri GOP. L’ “eroe” togato potrebbe averne ribaltato le sorti. La Giustizia del lavoro risolverà una situazione dormiente e, ad avviso di molti, ingiusta? 

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Certo è che la Giustizia, con le lungaggini che la contraddistinguono (forse anche per mancanza di giudici?), non può più fare a meno dei giudici onorari che ogni anno producono oltre 200.000 sentenze. Sentenze accettate dal CSM e quindi ritenute valide. Sentenze che certificano le capacità di giudizio di un giudice onorario. Ma se questi volesse passare alla magistratura togata, deve fare il concorso così come qualunque neo-laureato alle prime armi.

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Ma, ci domandiamo, se le sentenze prodotte hanno un valore decisionale, vuol dire che questo mestiere i GOP lo sanno fare. Perché allora devono dimostrarlo con un concorso? Non dovrebbero diventarlo di diritto?

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Le categorie a difesa della magistratura onoraria chiedono un riconoscimento dello status di dipendente. Poca cosa per noi che ci aspetteremmo invece, magari con l’esclusività lavorativa, o un numero minimo di sentenze depositate, o solo su richiesta, o con un numero di anni di servizio minimo, e con una retribuzione fissa e non con altissimi scatti di anzianità, o con altre caratteristiche valutate dal CSM, il GOP potesse divenire Giudice Togato dipendente dello Stato.

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Non vi sono differenze tra le due categorie se vengono accettate le sentenze anche degli onorari così come quelle dei togati. Altrimenti, per giustizia, andrebbero annullate tutte e riprese daccapo! Con tanti auguri di “Buon lavoro”!

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