Il conclave è un evento cruciale nella storia della Chiesa Cattolica, il processo attraverso il quale i cardinali elettori si riuniscono per eleggere un nuovo Papa. Mentre alcuni conclavi si concludono in pochi giorni, la storia ne ricorda uno in particolare per la sua straordinaria lunghezza: il conclave di Viterbo del 1268-1271. Questo evento, durato ben due anni e nove mesi, non solo fu il più lungo della storia, ma diede anche origine al termine stesso “conclave”, che significa “con la chiave” in latino.
Un Periodo di Instabilità e Sede Vacante Prolungata
Alla morte di Papa Clemente IV nel 1268, i diciotto cardinali si riunirono a Viterbo per eleggere il suo successore. Tuttavia, profondi dissidi e divisioni politiche tra le fazioni cardinalizie portarono a una situazione di stallo prolungata. Le potenti famiglie nobiliari romane e le ingerenze esterne complicarono ulteriormente il processo decisionale, lasciando la Sede Apostolica vacante per quasi tre anni.
L’Esasperazione Popolare e la Nascita del “Conclave”
La prolungata assenza di una guida spirituale esasperò la popolazione di Viterbo. Stanchi dell’indecisione dei cardinali, i cittadini presero una misura drastica: nel tentativo di accelerare l’elezione, rinchiusero i cardinali nel Palazzo Papale, “cum clave”, ovvero “con la chiave”. Non solo, ma ridussero anche le loro razioni di cibo e, secondo alcune cronache, arrivarono persino a scoperchiare il tetto del palazzo per spronarli a prendere una decisione.
L’Elezione di Gregorio X e le Nuove Regole
La pressione popolare e le difficili condizioni portarono finalmente a un compromesso. Nel settembre del 1271, venne eletto Teobaldo Visconti, un arcidiacono di Liegi che all’epoca non era nemmeno cardinale. Visconti prese il nome di Gregorio X. L’esperienza traumatica del lungo conclave di Viterbo spinse Gregorio X a istituire regole più stringenti per le future elezioni papali con la costituzione Ubi Periculum del 1274. Queste norme stabilivano che i cardinali elettori dovessero essere rinchiusi in un luogo chiuso a chiave (da cui il termine “conclave”), isolati dal mondo esterno e sottoposti a restrizioni per accelerare il processo decisionale. Molte di queste regole fondamentali sono ancora in vigore oggi, a testimonianza dell’impatto duraturo del conclave più lungo della storia.
Un Monito per il Futuro
Il conclave di Viterbo rimane un evento emblematico nella storia della Chiesa Cattolica. Oltre ad aver dato il nome al processo di elezione papale, esso rappresenta un monito sui pericoli delle divisioni interne e delle ingerenze esterne, sottolineando l’importanza di un processo decisionale rapido ed efficace per la guida della Chiesa. La sua storia continua ad affascinare e a ricordare le complesse dinamiche che spesso hanno caratterizzato la scelta del successore di Pietro.