L’importanza delle lingue straniere nella didattica delle materie scientifiche

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L’educazione e l’istruzione possono essere utili alla società in vari ambiti professionali: produzione industriale, economia del Paese, crescita civica e individuale. Oggi le lezioni scolastiche svolte, contestualmente, anche in lingua straniera  sono una conquista innovativa per rendere superiore l’educazione in particolare sull’istruzione dei giovani. I risvolti positivi di questa pratica didattica si estendono a svariati ambiti dell’apprendimento.

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Lo studio parallelo di una materia in italiano e in un’altra lingua straniera è un mezzo di educazione interculturale che tende a far sviluppare un approccio plurilingue a qualunque materia scolastica  a vantaggio di varie abilità e conoscenze che si rafforzano reciprocamente. Questo metodo di insegnamento migliora la competenza linguistica in merito a: lessico, forma espositiva, efficacia comunicativa, abilità trasversali (partecipare attivamente ad una discussione, porre domande, esprimere un’opinione personale) e abilità cognitive e di ragionamento autonomo.

La metodologia plurilingue ha numerosi aspetti che la rendono efficace per l’apprendimento linguistico finalizzato a una materia di insegnamento:

  • Risulta molto motivante perché permette subito di usare la lingua;
  • Risulta efficace anche con chi ha difficoltà di apprendimento delle lingue: vengono meglio tollerati gli errori;
  • Risulta efficace a tutti i livelli scolastici;
  • Risulta efficace per il cooperative learning e il learning by doing;
  • Risulta efficace perché attiva il sapere cognitivo, meta cognitivo e relazionale;
  • Rende più efficaci le strategie di apprendimento perché attiva l’area disciplinare e l’area linguistica.

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Questa metodologia può generare vantaggi reciproci per l’insegnante e l’allievo. Per quanto concerne l’insegnante, i vantaggi che ne derivano li possiamo elencare nel moo seguente: 

– Il docente è più stimolato, nella ricerca dei documenti e nella preparazione della lezione;

– Il docente può creare delle unità didattiche più pertinenti all’identità della classe (livello linguistico, contesto culturale, interessi);

– Il docente può fare aggiornamento continuo per facilitare il suo raggiungimento degli obiettivi linguistici e per poi confrontarsi con l’attualità della lingua e della cultura;

I vantaggi per l’alunno che approccia la metodologia plurilinguistica sono:

– Migliorare il fattore emotivo, la motivazione e il beneficio cognitivo;

– Sviluppare le capacità critiche;

– Stimola il confronto culturale, l’autonomia nell’apprendimento, l’acquisizione di un linguaggio autentico.

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Solo pianificando con la massima attenzione lo svolgimento della lezione sarà possibile che gli alunni, possano conoscere, per mezzo di una lingua straniera, nuove informazioni e nuove competenze. I risultati dell’elaborazione degli alunni devono alla fine diventare oggetto di riflessione per tutti. Vanno fissati, rendicontati, mostrati nei dettagli per riassumere i risultati del processo di sviluppo del sapere. L’intervento del docente sarà di rettifica, modifica, aggiunta e approfondimento. 

Il Cooperative Learning costituisce una metodologia di insegnamento attraverso la quale gli studenti si uniscono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso. L’insegnante assume un ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività e, insieme con l’insegnante di lingua straniera, può condurre i discenti verso obiettivi linguistici e tecnici con successo. Il metodo didattico plurilinguistico, essendo una metodologia didattica che prevede l’insegnamento di una materia non linguistica in lingua straniera, è caratterizzato da una variegata gamma di approcci didattici:

  • Parole e immagini da associare tra loro
  • Brevi dettati
  • Brainstorming
  • Listening in lingua straniera
  • Esercizi di riempimento e completamento
  • Letture con risposte aperte
  • Esercizi a risposta multipla
  • Impiego di filmati, animazioni, diapositive e power point
  • Utilizzo di una piattaforma e-learning
  • Esperimenti in laboratorio.

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In tutto il processo il docente procederà  con delle strutture di sostegno per non lasciare il discente solo con la nuova dimensione per gli aspetti linguisti e contenutistici, affinché i concetti, le competenze e le abilità possano “entrare” nelle strutture cognitive dell’alunno. L’uso della Lingua stranierà sarà il mezzo per veicolare i contenuti scientifici visti in ottica plurale e ciò consentirà  l’affermarsi di nuove competenze operazionali.

Sono numerose le metodologie didattiche utilizzabili nel cooperative learning a cui l’Insegnante potrebbe ricorrere nella progettazione del proprio modulo.  Di seguito un elenco di alcune metodologie:

  • TEAL (Technology Enhanced Active Learning), una metodologia didattica che prevede la combinazione di lezioni frontali, di esercizi strutturati, dei contenuti specifici e attività laboratoriali singole o di gruppo.
  • Il debate è una metodologia che favorisce il confronto tra gli studenti su un argomento proposto dal docente. Una sfida verbale, durante la quale i ragazzi, organizzati in due squadre, sono chiamati a confrontarsi, a colpi di arringhe, su un tema diviso in tesi contrapposte. I ragazzi, a prescindere dalle convinzioni personali, devono dibattere e sostenere l’argomentazione assegnata, raccogliendo informazioni, elaborandole ed esponendole di fronte a una giuria e a un pubblico, come in un processo.
  • La flipped classroom, o classe capovolta, è un modello in cui l’insegnante sceglie alcuni argomenti che rappresentano l’oggetto dei compiti a casa; il tempo in classe è usato per il dibattito e i laboratori. La successiva lezione in presenza deve essere caratterizzata da: discussione del video, visione di spezzoni di video a rinforzo della discussione, somministrazione di esercizi. L’insegnante elabora una proposta di soluzione da proiettare e condividere collettivamente.

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  • Brainstorming: metodologia che consente di far emergere le idee degli studenti che vengono poi analizzate nel corso della lezione. Il brainstorming è un tipo di intervista di gruppo, a basso grado di strutturazione, nella quale viene sfruttato il gioco creativo dell’associazione di idee: la finalità è fare emergere diverse possibili alternative, in vista della soluzione di un problema o di una scelta da compiere.
  • Business Game: gioco di simulazione dell’attività di marketing. L’obiettivo è far sperimentare e comprendere il “come fare” attraverso l’approfondimento delle teorie, la discussione di gruppo e l’uso di esercitazioni. Gli studenti sono divisi in gruppi che opereranno tra di loro in concorrenza, su una situazione simulata. Al termine di ogni simulazione, gli studenti riceveranno i risultati del loro operare.
  • Role playing: gioco di ruolo. L’obiettivo è far emergere non solo il ruolo, ma anche le norme comportamentali, e la creatività dello studente in un clima collaborativo.

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Occorrerà prendere molto sul serio le modalità di verifica delle attività plurilingue proprio perché essa è compartecipe della valutazione finale dell’alunno. Per queste ragioni la valutazione delle attività deve essere la più oggettiva e strutturata possibile quando si addiviene alla necessità di esprimere con un voto il rendimento scolastico degli alunni. Ovviamente anche la classica interrogazione può servire allo scopo ma la prova strutturata sembra più idonea.

Soltanto in presenza di prove strutturate di verifica e della prospettiva per i giovani discenti di affrontare le prove di verifica per la “misurazione” del loro rendimento potremo dire che il metodo plurilinguistico viene preso sul serio e potremo contare, come si può, sulla partecipazione degli alunni.

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Angela Astone

Angela Astone

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