RECENSIONE FILM. Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera

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Un terzo capitolo che punta più sulla parola e sulla satira pungente, ma che non rinuncia alla carica comica dei film precedenti. Presentato in anteprima al Bif&st, Festival del Cinema di Bari. Dal 4 novembre al cinema

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1981. Di ritorno da una riuscitissima missione in Afghanistan contro i comunisti sovietici, l’agente speciale Hubert Bonisseur de la Bath, alias 117 (Jean Dujardin), viene inviato in Africa nera per salvare il suo giovane collega, l’agente 1001 (Pierre Niney), e sconfiggere i ribelli che si oppongono al presidente/dittatore filo-francese Bamba (Habib Dembélé). Riuscirà l’agente speciale 117 a portare a termine la missione?

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Proiettato in anteprima internazionale al Bif&st, Festival del Cinema di Bari, Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera è il terzo capitolo del franchise action-comico di successo cominciato 15 anni fa con Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Missione Cairo (2006), e proseguito nel 2009 con Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Missione Rio. Una serie cinematografica ispirata ai personaggi dello scrittore francese Jean Bruce che il pubblico italiano ha cominciato a conoscere solo da luglio 2021, con l’arrivo (limitato) nelle nostre sale cinematografiche grazie a I Wonder Pictures.

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Al timone del terzo capitolo della serie vi è Nicolas Bedos, esperto di commedie drammatiche di stampo romantico, che si allontana dalla comicità visiva e dai giochi verbali portati in scena nei due film precedenti da Michel Hazanavicius

In Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera, infatti, Bedos e il protagonista Jean Dujardin puntano tutto sull’avanzare dell’età del simpatico Hubert, sempre misogino, razzista e spaccone, ma non più così attraente per le donne del film, sempre alla ricerca di “carne più fresca”. 

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Il tempo che passa, il rapporto coi giovani e l’impatto con le nuove tecnologie sono alcuni fra i temi più abusati nelle spy-comedy. Lo stesso Rowan Atkinson, nel terzo capitolo dedicato all’agente Johnny English (2018), combatte la sua personalissima battaglia analogica contro i giovani rampanti e le tecnologie digitali. In Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera, questi temi vengono trasportati negli anni ’80, dove un cinquantenne agente 117 deve gioco-forza collaborare con un giovane e rampante agente 1001 il quale, tuttavia, risulta meno “tecnologico” del suo collega più “attempato” che, pur essendo abituato alle tecniche spionistiche anni ’50, si trova molto a suo agio con il linguaggio COBOL e i grandi computer portatili.

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Anche in questo terzo capitolo rimane invariata la linea editoriale dei precedenti capitoli. Se il primo e il secondo capitolo richiamavano la “fedeltà storica e tecnica” degli spy movie anni ’50 e ’60, Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera è un perfetto film anni ’80, dal montaggio alla fotografia, dai costumi alla scenografia. A differenza degli altri capitoli vengono introdotte anche alcune scene di nudo, in linea con la mentalità degli anni ’70 e ’80, ben lontani dalla “pudicizia” delle due decadi precedenti.

La pungente satira sul colonialismo, sulle “repubbliche” filo-occidentali e la ricerca di un linguaggio forzatamente politically correct da parte del “vecchio” 117 nei confronti del popolo africano, collegano idealmente la Francia del passato con quella del presente, talvolta cercandosi di slegare dalla comicità per evidenziare spunti seri sugli argomenti trattati… anche se regolarmente smontati dall’antiquata mentalità del protagonista.

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Un ideale collegamento con lo stile dei film precedenti è dato dalla figura del presidente Bamba e dai suoi surreali e comici sosia con i quali Hubert s’interfaccia in modo involontariamente offensivo, così come in Egitto e a Rio.

Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera è forse meno brillante rispetto ai film precedenti, più concentrato sulla parola e su una satira tragicomica dei costumi francesi del passato e del presente, ma che non rinuncia a quella macchina della risata che ha raccolto nella sua ala il pubblico francese e, da qualche mese, anche quello italiano.

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Il film arriverà nelle nostre sale il 4 novembre. 

Nel prossimo video potete vedere la presentazione del film fatta al Teatro Petruzzelli di Bari, il 26 settembre 2021, dal CEO di I Wonder Pictures Andrea Romeo.

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Titolo: AGENTE SPECIALE 117 AL SERVIZIO DELLA REPUBBLICA – ALLARME ROSSO IN AFRICA NERA (OSS 117: Alerte rouge en Afrique noire)

Con: JEAN DUJARDIN, PIERRE NINEY, WLADIMIR YORDANOFF, MELODIE CASTA, NATACHA LINDINGER,

FATOU N’DIAYE, POL WHITE, RICKY TRIBORD, HERSI ABDIRIZAK, HABIB DEMBÉLÉ

Direttore della fotografia: LAURENT TANGY – Montaggio: ANNY DANCHÈ, FLORENT VASSAULT

Scenografia: STÉPHANE ROZENBAUM – Costumi: CHARLOTTE DAVID – Musica: NICOLAS BEDOS, ANNE-SOPHIE VERSNAEYEN

Prodotto da: ERIC ALTMAYER, NICOLAS ALTMAYER

Sceneggiatura: JEAN-FRANÇOIS HALIN, NICOLAS BEDOS – Basato sui romanzi di: JEAN BRUCE

Regia: NICOLAS BEDOS

Distribuzione: I WONDER PICTURES

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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