RECENSIONE FILM. Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Missione Cairo

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Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Missione Cairo è un vero gioiellino cinematografico, una parodia e allo stesso tempo una fedele ricostruzione delle pellicole d’altri tempi

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Francia, 1955. Hubert Bonisseur de la Bath, alias agente 117 (Jean Dujardin), viene inviato dalla sua amata Repubblica a indagare sulla morte misteriosa del suo amico e collega Jack Jefferson (Philippe Lefebvre), di stanza al Cairo. Giunto nella capitale egiziana, l’agente 117 dovrà affrontare numerose spie, gruppi rivoluzionari, nazisti e misteriose e avvenenti “girl” dai loschi piani. Riuscirà l’agente 117 a risolvere questo grande e intricato intrigo internazionale?

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A 15 anni dalla sua realizzazione (il film è del 2006), arriva finalmente nei cinema italiani Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Missione Cairo, primo capitolo della fortunata trilogia dedicata al personaggio di OSS 117, creato dallo scrittore francese Jean Bruce e protagonista di oltre duecento romanzi tra il 1949 e il 1996. Una delle prime serie di questo genere in Europa, nata quattro anni prima della fortunatissima collana dedicata alle avventure del ben più noto personaggio di James Bond.

L’agente 117 fu adattato per il Cinema già negli anni ’60, con una serie di film che seguivano la scia dei successi inglesi di 007 interpretato da Sean Connery. Nel 2006, poi, Michel Hazanavicius, all’epoca affermato regista di spot pubblicitari, riprese il personaggio per il suo primo importante lungometraggio, coinvolgendo nel progetto l’attore Jean Dujardin, l’attrice Bèrenice Bejo, il direttore della fotografia Guillaume Schiffman e il compositore Ludovic Bource. Un team delle meraviglie che, cinque anni dopo, conquisterà ben 5 Oscar con quel capolavoro muto e in bianco e nero che è The Artist (2011).

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Per chi non lo conoscesse, The Artist è un film del 2011 girato esattamente come un film dei ruggenti anni ’20, con una cura maniacale nelle scenografie, nei costumi, nella colonna sonora e nella fotografia che lo fa trascendere dal suo tempo trasformandolo in un classico. 

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Quella perfetta riproduzione tecnica di The Artist trova in Agente speciale 117 la sua fase embrionale. Quest’ultimo, infatti, non è solo una parodia dei film di spionaggio anni ’60, ma anche una vera e propria riproduzione accurata delle pellicole di quel periodo. 

Il film di Hazanavicius estremizza comicamente il tratto sessista, omofobo e xenofobo della spia occidentale anni ’60, impersonata magnificamente da Jean Dujardin, simile nell’aspetto a Sean Connery ma con un sorriso sornione di chi non sa quello che fa, ma che lo sta facendo molto bene. L’agente 117 non è surreale come Austin Powers, non è complessato come Johnny English, ma è un simpatico pallone gonfiato che si crede irresistibile e perfetto come la sua nazione d’origine. Va in giro per l’Egitto regalando i “santini” del Presidente della Repubblica Coty, irride le usanze del Paese che lo ospita confidando in un rapido cambio di costumi ed è protagonista di gag che richiamano quelle irresistibili dell’ispettore Clouseau di Peter Sellers e Blake Edwards.

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Le atmosfere dello spy movie anni ’60 sono ovviamente richiamate dalla scenografie, dai costumi, dalla colonna sonora, da personaggi di contorno e da una trama che a volte richiamano alla mente addirittura Le avventure di Tin Tin, capolavoro del fumetto franco-belga creato da Hergé. Il plauso maggiore, però, è sicuramente da attribuire alla fotografia e al montaggio per la “fedeltà storica”. La telecamera diventa spesso co-protagonista della vicenda e motore di squisite gag meta-cinematografiche; memorabile la scena d’amore tra l’agente 117 e la principessa Al Tarouk (Aure Arika) che vede la telecamera voltarsi verso il comodino per evitare di riprendere integralmente i due “amanti” e far sottintendere la situazione (come da regola nei fil di quel periodo), per poi finire ad inquadrare accidentalmente lo specchio che riflette la coppia e tornare velocemente sui suoi passi.

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Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Missione Cairo è un vero gioiellino cinematografico, una parodia e allo stesso tempo una fedele ricostruzione delle pellicole d’altri tempi. Una trilogia arrivata tardi nel Belpaese ma che, fortunatamente, avremo la possibilità di recuperare presto. 

Infatti, grazie a I Wonder Pictures, oltre a questo primo capitolo arriverà anche il secondo Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Missione Rio del 2009 (29 luglio 2021) e il terzo capitolo, Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Allarme rosso in Africa nera (2021), in uscita a settembre nelle sale italiane.

Titolo: AGENTE SPECIALE 117 AL SERVIZIO DELLA REPUBBLICA – MISSIONE CAIRO (OSS 117: Le Caire, nid d’espions)

Con: JEAN DUJARDIN, BÈRENICE BEJO, AURE ATIKA, PHILIPPE LEFEBVRE, CONSTANTIN ALEXANDROV,

FRANÇOIS DAMIENS, KHALID MAADOUR, YOUSSEF HAMID, ARSÈNE MOSCA, CLAUDE BROSSET, LAURENT BATEAU

Direttore della fotografia: GUILLAUME SCHIFFMAN – Montaggio: REYNALD BERTRAND – Scenografia: MAAMAR ECH CHEICK 

Costumi: CHARLOTTE DAVID – Musica: LUDOVIC BOURCE, KAMEL ECH CHEICK

Prodotto da: MANUEL ALDUY, ERIC ALTMAYER, NICOLAS ALTMAYER, FRANCK CHOROT, SIDONIE DUMAS

BERTRAND MAHEUX, CHRISTOPHE RIANDEE, NICOLAS SEYDOUX – Produttore esecutivo: SARIM FASSI

Produttori associati: GAËTAN DAVID, ANDRÉ LOGIE, PATRICK QUINET, PATRICK VANDENBOSCH

Sceneggiatura: JEAN-FRANÇOIS HALIN, MICHEL HAZANAVICIUS – Basato sui romanzi di: JEAN BRUCE

Regia: MICHEL HAZANAVICIUS

Distribuzione: I WONDER PICTURES

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Agente speciale 117 al servizio della Repubblica – Missione Cairo – Trailer

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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