Che brutta aria che tira

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L’ inquinamento, per definizione, “è un fenomeno che minaccia l’uomo e la natura”. E’ un problema presente nei paesi industrializzati ma che si estende alle zone più lontane dalla civiltà moderna, perché si espande attraverso le vie dell’aria e dell’acqua.

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L’inquinamento viaggia attraverso l’aria, poi con la pioggia precipita al suolo e raggiunge le falde acquifere per finire nelle acque dei fiumi e del mare. L’acqua inquinata dei fiumi viene assorbita dai vegetali e ingerita dagli animali, così raggiunge la catena alimentare dell’uomo. Il vettore “preferito”dall’inquinamento è l’aria che diffonde, su ampie aree, gas e polveri sottili prodotti dalle industrie, dagli impianti di riscaldamento e dal traffico. Le grandi aree urbane sono le più colpite dal fenomeno dello smog (due parole inglesi smoke “fumo” e fog “nebbia”), fumo acido che in inverno si allarga specialmente nelle metropoli urbane.

L’inquinamento provoca innumerevoli danni al pianeta e al suo ecosistema ma quali danni provoca all’uomo?

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Particolarmente inquinanti sono le particelle sospese (o Particolato Totale Sospeso) che comprendono polveri PM10 (con un diametro inferiore a 10 millesimi di millimetro), polveri sottili PM2.5 e polveri ultrasottili

Il particolato Pm 2,5 è stato l’inquinante maggiormente studiato, costituito da svariate sostanze tossiche (solfati, nitrati, metalli), di piccolissime dimensioni, che vengono trasportate a lunga distanza e anche negli ambienti chiusi, penetrando facilmente nel tratto superiore dell’apparato respiratorio (dal naso alla laringe). Nello specifico il Pm 2,5 sembra sia associato all’insorgenza di  infarto miocardico, aritmie, arresto cardiaco, ipertensione perché indurrebbe l’aterosclerosi, lo stress ossidativo, ictus, l’insulino-resistenza e il tempo di coagulazione. A livello respiratorio, il Pm 2,5 sarebbe correlato all’insorgenza di bronco pneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e al cancro del polmone, soprattutto se in associazione con altri noti fattori di rischio quali il fumo di sigaretta e alcune esposizioni professionali. Infine, non è da escludere il rischio aumentato di demenza, malattie renali e diabete, oltre effetti dannosi in gravidanza.

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Le principali fonti di inquinamento atmosferico sono: autoveicoli, industrie (chimiche e raffinerie), inceneritori o termovalorizzatori, discariche, impianti di riscaldamento, concimi, incendi, fitofarmaci e fertilizzanti usati in agricoltura. Dagli autoveicoli deriva il 50 % delle emissioni inquinanti atmosferiche e l’Italia è la nazione dell’UE con più automobili rispetto alla popolazione.

Le stime prevedono che nel 2100, a causa dell’aumento dell’anidride carbonica, la temperatura della terra aumenterà di 5°C (ossia simile al pianeta Venere) e ci sarebbe l’innalzamento dei mari che inonderebbero e sommergerebbero le coste attuali e alcune isole.

Da tempo si parla di futuro rinnovabile ed economia circolare per abbassare i livelli di anidride carbonica e si sta cominciando, per il futuro, a considerare a uno sviluppo sostenibile. Il concetto di circolarità delle materie prime risale alla cultura contadina, quando ogni bene naturale aveva un ruolo e non veniva sprecato, bensì veniva usato fino allo stato di rifiuto e oltre.

Dal punto di vista culturale bisognerebbe proporre una nuova antropologia, dove cambiano le abitudini del consumatore e aumentano le attenzioni verso i bisogni del pianeta.

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Angela Astone

Angela Astone

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