Tricase. La Chiesa dei Diavoli!

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Se un vegano può costruire una macelleria, allora il diavolo può costruire una chiesa…

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Questa particolare chiesetta di forma ottagonale è dedicata alla Madonna di Costantinopoli, e sorge nelle campagne vicine a Tricase, città salentina a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca, in una strada che collega il paese alla zona Borgo Pescatori.

Questa chiesa è anche conosciuta come “Chiesa Nuova”, termine che deriva proprio dalla sua forma ottagonale che, nella simbologia cristiana, evoca la resurrezione di Cristo e dell’Uomo, nonché la vita eterna raggiunta dal fedele attraverso il battesimo. Il numero 8 è legato al Nuovo Testamento e alla trasfigurazione. Un numero molto presente nella cristianità e visibile in diversi edifici legati alla spiritualità e all’esoterismo, come ad esempio Castel del Monte, situato sul lato opposto della Puglia.

All’interno della Chiesa della Madonna di Costantinopoli è possibile ammirare capitelli corinzi ed arcate a tutto sesto, nonché i resti degli altari originali, corredati, un tempo, delle rispettive tele. 

All’esterno, invece, la chiesa è costituita da un piccolo campanile a vela e da una finestra centinata su ogni lato dell’ottagono. Sul prospetto principale vi è il portale d’ingresso con architrave recante, al centro, l’epigrafe latina con la dedicazione, l’anno di costruzione (1684) e il committente dell’edificio: il marchese Jacopo Francesco Arborio Gattinara. 

Ma come è stata costruita questa chiesa?

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Si narra che nel 1684, il marchese Jacopo Francesco Arborio Gattinara, devoto alla Madonna di Costantinopoli, volle far edificare questa chiesa per permettere ai contadini di poter pregare vicino ai campi dove lavoravano. 

Volendola costruire in tempi record (una sola notte!) e non trovando nessun carpentiere disposto ad accontentarlo in questa follia, il marchese si rivolse direttamente al diavolo in persona, al quale promise l’offerta di un ostia consacrata a un caprone (animale preferito da Lucifero), al termine dei lavori.

Il diavolo, allettato dall’offerta, scatenò tutta la sua potenza e, supportato da tutti i diavoli dell’Inferno, costruì la chiesa in una sola notte. Lucifero aveva rispettato i patti e, per di più, aveva donato al marchese anche un forziere pieno di monete d’oro. Mai il diavolo era stato così generoso con i suoi committenti… mai Lucifero era stato così ingenuo!

Il marchese, infatti, uomo devotissimo alla Santissima Trinità, e soprattutto a quella Madonna di Costantinopoli alla quale aveva dedicato quella chiesa così desiderata, preferì non rispettare la promessa. Il diavolo, infuriato per essere stato gabbato, scatenò un tremendo tifone che trasportò le campane della chiesa fino al Canale del Rio, dove ancora oggi, sembra, risuonano nelle notti di tempesta.

  

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Nonostante tutto la Chiesa della Madonna di Costantinopoli, denominata da quel momento “Chiesa dei Diavoli”, fu per oltre un secolo dalla sua costruzione uno dei centri nevralgici della Fiera di San Vito, che si svolge a Tricase ormai da secoli. Paesani e viandanti che visitavano la chiesa ottagonale, avvertivano continuamente delle sibilline presenze malefiche, mai così potenti da contrastare le benefiche forze divine che continuavano a dominare e proteggere l’edificio. 

Con lo spostamento della fiera dalla periferia al centro di Tricase, la Chiesa dei Diavoli fu via via abbandonata, finché nel 1878 il vescovo Maselli la chiuse definitivamente.

Oggi l’edificio è di proprietà del comune di Tricase, è stato ristrutturato ed è ancora sconsacrato. Ma le presenze malefiche si aggirano attorno al perimetro della chiesa e la ricerca del forziere pieno di monete d’oro continua ad appassionare i cacciatori di misteri. Il forziere è sepolto nei pressi della chiesetta? O il marchese Arborio Gattinara ha già speso i soldi del diavolo per soddisfare i suoi capricci? 

Tanti sono i misteri che ruotano attorno alla Chiesa dei Diavoli. Andate a visitarla… ma attenti al demonio!

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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