Il Coronavirus ci ha segregati in casa, ma il mondo dell’istruzione ha deciso di non fermarsi e di continuare online. Laurearsi via Skype è una esperienza nuova, ma necessaria. Io sono stato tra i primi “laureati online” e adesso vi racconterò la mia esperienza.
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Accendo il computer, mi autentico su Skype for Business e accedo alla stanza virtuale. Attraverso la webcam e munito di cuffia e microfono, posso vedere e dialogare a distanza con i docenti della commissione, ai quali faccio vedere il mio documento d’identità. Condivido lo schermo del mio computer ed espongo la mia tesi di laurea. Alla fine, dopo essersi consultati, ricevo la mia valutazione e la proclamazione ufficiale. La commissione passa al prossimo laureando, mentre io, stampato il verbale d’esame, lo firmo e lo invio con una e-mail alla Presidenza. Un percorso di studi lungo e impegnativo, concluso nel tepore della propria casa, isolato ma connesso con il mondo.
Il COVID-19, detto “amichevolmente” Coronavirus, ci sta costringendo da un po’ di tempo a rimanere nelle nostre case. Mentre i mestieri sanitari e le attività sanitarie continuano a lavorare senza sosta, alcuni negozi e alcune fabbriche sono necessariamente ferme. Altre attività, invece, continuano a lavorare senza sosta da casa, attraverso lo schermo dei computer. Lo “Smart Working”, prima considerato un accessorio al lavoro quotidiano, è entrato di prepotenza nella nostra vita lavorativa e il mondo dell’Istruzione ne è stato totalmente assorbito.
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Anche se presente da diversi anni, la didattica a distanza (o e-learning) è sempre stata apprezzata da docenti e studenti, ma considerata con sufficienza da gran parte della società, che da sempre vede nella didattica tradizionale la sola e unica fonte di prestigio. Il Coronavirus ha stravolto l’intera società, e quindi anche il mondo dell’istruzione.
Con il DPCM dell’8 marzo 2020, infatti, i dirigenti scolastici hanno attivato per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole la modalità di didattica a distanza. Dalle scuole dell’obbligo alle Università, il Governo e il mondo dell’Istruzione hanno visto nella tecnologia l’unico mezzo per diffondere cultura e continuare un attività di formazione che altrimenti avrebbe rischiato un blocco totale e improvviso fino alle tanto attese vacanze estive.
“Zoom”, “Skype”, “Whatsapp”, “Youtube” e tante altre piattaforme ci stanno aiutando a mantenere il contatto con amici e colleghi, distanti fisicamente ma vicini visivamente. La tecnologia ci sta permettendo di raggiungere obiettivi fino ad ora impensabili da conseguire attraverso un computer.
Medicina e tecnologia: le uniche armi contro il Coronavirus.
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