Bari: il mistero della “testa del turco”

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Bari vecchia. Se passate davanti al civico 10 di Strada Quercia, potrete notare una testa di turco incastonata nell’architrave dell’abitazione. Perché mai quella testa si trova lì?

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Si racconta che, durante la dominazione saracena (840-870 d.C.), nella notte tra il 5 e il 6 gennaio le strade di Bari vecchia fossero molto pericolose. Durante la notte dell’Epifania, infatti, arrivavano due befane: una buona, la Pasqua Befanì, che regalava doni e dolci leccornie; e l’altra cattiva, la Morta Befanì, la quale, armata di falce, tagliava la testa a chiunque incontrasse sul suo cammino. Per questo i baresi, temendo per la loro vita, si chiudevano in casa, disegnando con la pece delle croci sulla porta d’ingresso.

I saraceni deridevano questa credenza e decisero di sfatarla con una sfida. L’emiro Mufarrag, desideroso di riconquistare il favore popolare e di imporre la religione islamica in città, quella notte si armò di corazza e scimitarra e scese per le strade di Bari per affrontare la Befanì della morte. Befanì, più scaltra e potente, si mostrò all’uomo e con la sua falce gli tagliò la testa. Questa, schizzando in aria, si conficcò nell’architrave del palazzo di Strada Quercia, dove si pietrificò.

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La testa del turco, in dialetto “cape du turchie”, inquietava la popolazione che, attraverso essa, avvertiva continuamente la presenza del suo spirito fra le strade della città. Si decise, così, di abbattere la casa nella quale la testa si era conficcata e di costruirne un’altra. U’ turchie e la sua testa sembravano ormai spariti nel nulla, ma in una notte d’estate un’anziana donna, uscita di casa per sfuggire al caldo, vide un uomo sdraiato su un carro. La vecchietta si avvicinò, chiedendogli perché fosse in strada a quell’ora. L’uomo si voltò verso di lei e la donna riconobbe il guerriero turco, la quale testa tornò a occupare il suo posto nel nuovo palazzo di Strada Quercia 10

La “testa del turco” ha ritrovato il suo posto, ma il suo fantasma continua ad aleggiare tra le strade della città, galoppando sul suo cavallo. Pescatori e passanti hanno provato a immortalarlo ma non ci sono ancora riusciti. 

Se riuscite a farvi un selfie con lui, avvisateci!

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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