“L’Elisir” di Donizetti al Teatro Fusco di Taranto

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In programma domenica pomeriggio, martedì e giovedì sera. Dirige il Maestro Gianluca Marcianò. Fra i protagonisti: Claudia Urru, Francesco Castoro, Filippo Polinelli, Stefano Marchisio, Francesca Pusceddu. E, ancora, Sabrina Sanza, Stefano Colucci e Giulio Riccò.  Regia a cura di Maria Selene Farinelli, scenografia e costumi di Mariangela Mazzeo, Maestro del L.A. Chorus Carmen Fornaro

Domenica 1 alle 17.00, martedì 3 e giovedì 5 ottobre alle 21.00, andrà in scena nel teatro Comunale Fusco di Taranto, “L’Elisir d’amore”, melodramma giocoso con musica di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani. Protagonista l’Orchestra giovanile della Magna Grecia – Città di Taranto diretta dal Maestro Gianluca Marcianò, Direttore principale dell’Orchestra della Magna Grecia.

Presenti all’incontro con gli organi di informazione svoltosi sabato mattina nell’accogliente foyer del Teatro comunale Fusco, l’assessore ai Servizi educativi, Politiche giovanili e Spettacolo, Fabiano Marti; il Direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia, il Maestro Pier Romano; il Maestro Gianluca Marcianò; la scenografa Mariangela Mazzeo. Ospiti dell’incontro, Dominique Antonacci dei Terraross, progetto musicale straordinario, che sarà impegnato nelle tre rappresentazioni; Beatrice Lucarella di Confindustria Taranto, i rappresentanti degli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione del triplice evento: BCC San Marzano di San Giuseppe, Teleperformance, Varvaglione Vini, Ninfole Caffè, Baux Cucine, Fondazione Taranto 25 e l’Associazione “Marco Motolese”.

A fine conferenza, un fuori programma: il cast dell’“Elisir”, all’interno del Teatro comunale, ha interpretato uno dei momenti più brillanti dell’opera di Donizetti, accompagnato dalla formazione giovanile dei Terraross diretta da Antonacci.

Due le versioni dell’“Elisir”. La prima, quella in programma domenica alle 17.00, in forma ridotta (un’ora); le altre due, in due atti, in programma invece martedì e giovedì alle 21.00. Regia a cura di Maria Selene Farinelli, scenografia e costumi di Mariangela Mazzeo, Maestro del L.A. Chorus Carmen Fornaro.

Domenica 1 ottobre alle 17.00, in scena con l’Orchestra giovanile: Sabrina Sanza (Adina), Stefano Colucci (Nemorino), Giulio Riccò (Dulcamara), Stefano Marchisio (Belcore), Francesca Pusceddu (Giannetta). Biglietti: intero 10euro+prevendita, ridotto minorenni 5euro+prevendita.

Martedì 3 e giovedì 5 ottobre alle 21.00, in scena con l’Orchestra giovanile: Claudia Urru (Adina), Francesco Castoro (Nemorino), Filippo Polinelli (Dulcamara), Stefano Marchisio (Belcore), Francesca Pusceddu (Giannetta). Coro diretto da Carmen Fornaro. Biglietti: 20euro+prevendita, 15euroeuro+prevendita.

Biglietti online su TicketSms. Info: Orchestra Magna Grecia Taranto – Via Ciro Giovinazzi 28 (392.9199935): orchestramagnagrecia.it

«Far sbocciare e far crescere un progetto dedicato ai giovani – ha sottolineato il direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia, Romano – è stato come aver potenziato il nostro futuro. L’Orchestra giovanile della Magna Grecia – Città di Taranto è un altro forte contributo al contrasto alla povertà educativa; per questo motivo non finirò mai di ringraziare il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci e l’assessore ai Servizi educativi, Politiche giovanili e Spettacolo, Fabiano Marti, al dirigente scolastico Francesco Urso e al suo staff, composto fra gli altri, da Ornella Carrieri e Paolo Battista, dell’Orchestra della Magna Grecia».

«Una fantastica Orchestra giovanile – ha dichiarato il Direttore principale dell’Orchestra della Magna Grecia, Marcianò, che dirigerà le tre rappresentazioni dell’“Elisir” – con solisti meravigliosi e tutor, che svolgono un lavoro straordinario: grazie a questa opera, i ragazzi si esibiranno in un’opera impegnativa come quella scritta dal grande Gaetano Donizetti.  Non possiamo che essere entusiasti di questi giovani che consideriamo, a ragione, il futuro dell’Orchestra della Magna Grecia».

«Tutto nasce durante il lockdown – il parere dell’assessore Marti – ma occorreva passare dalla teoria ai fatti, dall’ideazione all’azione, quanto cioè è sempre stato prerogativa dell’Amministrazione comunale, tanto che al debutto del progetto – che ricordo come fosse stato ieri – ho provato una certa emozione: ho ricordato quanto è stato emozionante assistere alla fase più affascinante del progetto: alla selezione dei giovani musicisti che, finalmente, hanno avuto l’occasione per dimostrare il loro talento, una sensazione a dir poco straordinaria».

“L’elisir d’amore”, opera lirica di Gaetano Donizetti, si compone di due atti. Andò in scena per la prima volta il 12 maggio del 1832 al Teatro della Cannobiana di Milano. Romani, autore del libretto, si ispirò al testo “Le Philtre” (Il filtro), scritto l’anno prima da Eugène Scribe per il compositore Daniel Auber. Donizetti ebbe a disposizione solo quattordici giorni per consegnare il lavoro, e sette ne ebbe Romani per adattare il testo di Scribe. Nonostante la gravosissima pressione, riuscì a confezionare uno degli esempi più alti dell’opera comica ottocentesca.

Definita in partitura “melodramma giocoso”, in essa trova spazio anche l’elemento patetico, che raggiunge la punta più alta nel brano più noto, l’aria “Una furtiva lagrima”. Fin dalla sua prima rappresentazione ebbe un grande successo, con trentadue repliche consecutive. A farla immediatamente amare è, in particolare, l’inventiva melodica donizettiana, che sposa a meraviglia la vena buffa dell’opera e che è talvolta velata di malinconia, in particolare, nell’aria più celebre.

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