Teatro Koreja: nella cornice naturale del Parco Archeologico di Rudiae i CONFINI DISUMANI di EQUILIBRIO DINAMICO

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Torna al TEATRO DEI LUOGHI FESTIVAL INTERNAZIONALE 2023 Equilibrio Dinamico Dance Company la compagnia di fama internazionale diretta dalla coreografa Roberta Ferrara, in scena con un lavoro intenso e toccante che porta lo spettatore a riflettere sul mancato valore etico e morale dell’essere umano.

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Domenica 16 luglio alle ore 19:00 appuntamento speciale nel suggestivo scenario naturale del Parco Archeologico di Rudiae: un orario insolito pensato per accogliere gli spettatori con la luce del tramonto.

In scena CONFINI DISUMANI, uno spettacolo sull’emigrazione, che prende spunto dai versi del libro “Solo Andata” dello scrittore, giornalista e poeta napoletano Erri De Luca, che nel romanzo ripercorre il tragico viaggio nel Mediterraneo di un gruppo di emigranti clandestini dall’Africa ai “porti del nord”:  

Nato per la compagnia Equilibrio Dinamico lo spettacolo lancia un monito e una riflessione sull’oggi. “Noi siamo il rosso e il nero della terra, un oltremare di sandali sfondati, il polline e la polvere nel vento di stasera. Uno di noi, a nome di tutti ha detto: non vi sbarazzerete di me. Va bene, muoio, ma in tre giorni resuscito e ritorno”, scrive De Luca.

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“Scegliere di andare via dal luogo natio – racconta Roberta Ferrara – non sempre significa affrontare un viaggio di piacere. Il problema attuale della nostra società è proprio la perdita del senso di appartenenza, l’essere migranti, profughi privi di identità. É quando queste condizioni arrivano a confini disumani che scatta la follia. Ho iniziato a ragionare su cosa significhi varcare un confine nuovo e ignoto. E l’ho raccontato in questo pezzo nato diversi anni fa, ma sempre, purtroppo, attuale nella tematica. Credo non esista forma di comunicazione più poetica e onesta del corpo. Creo per ricordare, denunciare, per ripercorrere emozioni”.

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Sul palcoscenico  otto danzatori usano i loro corpi con la convinzione di una preghiera e la forza di una gestualità che denuncia: sono uomini e donne orfani di una terra perché emigrati. Privati persino dell’identità, sono pronti a riportare l’attenzione su di sé, scardinando l’indifferenza, nel susseguirsi di potenti quadri coreografici, dove assoli si alternano a duetti più intimi e a momenti di gruppo, ciascuno accompagnato da una peculiare colonna sonora.

In una società come quella contemporanea dove il sentimento di umanità sembra svanito o soverchiato dalla frenesia e dalla paura, Confini disumani attraverso il linguaggio della danza flessuosa ed energica, tocca lo spettatore e lascia aperti interrogativi.

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Comunicato Stampa

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