I WakeUpCall ci parlano del loro nuovo singolo “Verso casa”: «Un viaggio musicale alla scoperta di risposte»

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Conosciamo i WakeUpCall, la rock band di Roma in radio e su tutte le piattaforme digitali con il nuovo singolo “Verso casa”

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“Verso casa” parla di quel momento della tua vita in cui ti rendi conto quanto sei andato lontano rispetto a dove sei partito. Sei lontano da casa, da dove pensavi di arrivare e da tutte le cose che conosci e ti erano familiari. Nonostante ti sia riempito gli occhi di vita, non ricordi più perché sei andato via, perché e da cosa volevi scappare alla ricerca di risposte e di quella che chiamiamo felicità.

WakeUpCall, rock band italiana dal sapore internazionale. Parlateci della vostra storia
I WakeUpCall nascono qualche anno fa grazie alla collaborazione con un big della musica internazionale, il produttore americano Beau Hill (più di 50 milioni di dischi producendo artisti come Alice Cooper, Eric Clapton, Europe e tanti altri). Siamo partiti subito scrivendo canzoni in inglese, perché volevamo girare il mondo con la nostra musica. Siamo riusciti a fare, prima del covid, più di 400 date tra Europa e Asia, arrivando in posti lontanissimi come la Siberia o la Cina. Abbiamo pubblicato un disco in inglese molto particolare che mischia la musica classica dei grandi autori a quella nostra rock, tutte canzoni originali, lo abbiamo chiamato “If Beethoven Was a Punk”. Il disco è diventato un fumetto e un’app per smartphone, che potete scaricare gratuitamente. Un paio di anni fa abbiamo deciso che era arrivato il momento di confrontarci con il nostro paese e abbiamo iniziato a scrivere in italiano. La nostra prima canzone in italiano (Tu non ascolti mai) è stata selezionata dalla Rai per i finalisti di Sanremo giovani e abbiamo pubblicato anche una cover molto particolare di “Nel blu dipinto di blu”, premiata dal MEI a Sanremo.

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“Verso casa” è fra i primi dei vostri brani concepiti in italiano. Da dove nasce l’idea di questa canzone?
Volevamo scrivere una canzone per presentarci nuovamente a Sanremo giovani, poi hanno abbassato l’età massima per partecipare e ci siamo ritrovati a non essere più giovani e a non poter partecipare. Però ci è rimasta questa canzone perfetta per essere un singolo radiofonico e una volta finita di registrare sapevamo sarebbe diventata il singolo del disco. La canzone parla del viaggio che ognuno di noi nella vita sente il bisogno di dover fare a un certo punto, alla ricerca di risposte. Ci si allontana quindi dalle cose familiari e da quello che si conosce per cercare di riempire un vuoto. Arriva un momento in cui ci rendiamo conto che queste risposte non le abbiamo trovate, le abbiamo cercate ovunque tranne nel posto da cui siamo partiti. E inizia così un altro viaggio, quello verso casa.

Partire e tornare, sempre alla ricerca di risposte. Un equilibrio che voi definite precario ma che è alla base dell’esistenza umana…
Tutto nella vita è precario, facciamo gli equilibristi ogni giorno, già nelle piccole cose. Spesso la paura di rompere questo equilibrio e cadere, ci fa rimanere immobili. Ma siamo tutti alla ricerca di risposte e di qualche cosa in più. Spesso questa felicità che ricerchiamo ce l’abbiamo già dove ci troviamo, ma finché non lasciamo le cose, non partiamo, non ci allontaniamo, non riusciamo a capire quanto queste cose, magari semplici, siano in realtà così importanti. L’importante è rendersene conto prima che sia troppo tardi.

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La vostra esperienza internazionale e il contatto con la musica straniera come influisce sulla produzione dei brani italiani?
Aver lavorato con produttori internazionali sicuramente ci ha dato un’esperienza in più, le nostre influenze musicali americane e inglese ci danno la possibilità di mischiarle a quelle italiane, creando così qualche cosa di nuovo. La parte più complicata è stata ovviamente quella dei testi, all’inizio non è stato facile adattare testi italiani al nostro sound americano. Ma non abbandonando l’esperimento alle prime difficoltà, abbiamo affinato la tecnica, scritto tantissime nuove canzoni in italiano e siamo veramente soddisfatti del risultato. E non vediamo l’ora di farvi sentire nuova musica.

Quali sono i vostri prossimi progetti?
Abbiamo registrato “Verso casa” insieme a tantissime altre nuove canzoni nuove, mixate da Andrea Pachetti (produttore di Zen Circus, Ros, Emma Nolde…). La nostra idea è quella di far uscire il nostro primo album in italiano, magari per la fine dell’anno, preceduto da almeno un altro singolo. Non vediamo l’ora anche di tornare sui palchi, specialmente in Italia. Abbiamo avuto la possibilità di fare alcuni bei concerti ad Aprile e speriamo quest’estate di replicare. Puntando sul fatto che la stagione prossima sarà quella buona per la ripresa definitiva della musica dal vivo.

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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