Intervista a Stefano Rapone – Il comico che non ride ma che fa tanto ridere

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Stefano Bin Laden Von Hitler, in arte “Rapone”. Così si presenta al suo pubblico. 35 anni, romano, con un passato in Giappone ed esperienze come autore e stand up comedian nei programmi della Gialappa’s (Mai Dire Talk), di Comedy Central e sulla Rai (Battute?, Una Pezza di Lundini).

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Rapone si è esibito lo scorso 17 marzo a Taranto, inaugurando la stagione di stand up comedy del QBKO, il nuovo cocktail bar aperto da gennaio 2022. Rapone ha intrattenuto e coinvolto il folto pubblico in due ore di risate no-stop e, alla fine dello spettacolo, ci ha concesso una intervista.

E’ la prima volta che vieni a Taranto?

No, sono già venuto circa due anni fa insieme a Daniele Tinti e Luca Ravenna, con i quali ho fatto una serata a tre durante un tour estivo. Ma da solo è la prima volta che ci vengo.

Come ti è parso il pubblico della città?

Bello, molto bello. Rispondeva bene, era simpatico, c’erano anche dei personaggi buffi. Molto bello, veramente. 

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Sulla scena appari molto serio. Ti consideri un po’ il “Buster Keaton” italiano?

No. A parte che non sta a me dire queste cose. E’ un atteggiamento che ho io nella vita, non è particolarmente studiato. E’ quello che sono io e quindi lo faccio anche sul palco.

Il tuo stile ricorda un po’ quello dei comici anglosassoni e americani. Da dove prendi spunto per le tue battute?

Beh, mi sono formato su quei tipi di comici. Per le battute prendo spunto sia da tematiche mie personali, da situazioni mie, quotidiane, ma anche da temi che mi colpiscono e sui quali si dibatte molto, e che poi declino secondo le mie impressioni.

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Sul palco non ridi mai, ma cosa ti fa ridere nella vita?

Ma in realtà rido anche un po’ sul palco. Nella vita mi fanno ridere gli altri comici bravi, stupidaggini, cose inaspettate…

Cinema, televisione… prossimamente ti vedremo da qualche parte?

Può darsi, non si sa mai. Forse sì e forse no.

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Qual è il progetto che tieni nel cassetto?

Per adesso voglio fare i miei spettacoli live, ma e se riesco anche a fare qualcosa di mio più personale, che ancora non so cosa possa essere, e mettere in pratica altre idee mie sarebbe bello, se ce ne fosse la possibilità.

Quando tornerai a Taranto?

Devo aspettare un po’ di tempo. Magari l’estate, dove si gira parecchio.

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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