RECENSIONE FILM. C’era una volta il crimine

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La degna conclusione della trilogia sui viaggi nel tempo “all’italiana” e sull’Italia.

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Moreno (Marco Giallini) e Giuseppe (Gian Marco Tognazzi), con l’immancabile supporto di Gianfranco (Massimiliano Brunoe Lorella (Giulia Bevilacquatornano nell’Italia del 1943, nei giorni cruciali attorno all’8 settembre. L’obiettivo è rubare la Gioconda… ma finiranno per salvare dalle grinfie dei nazisti la mamma di Moreno, Monica (Penelope Fiamma). Ad aiutarli il professore napoletano Claudio (Giampaolo Morelli) e la bisnonna di Moreno, Adele (Carolina Crescentini), in un avventuroso viaggio nell’Italia della Seconda Guerra Mondiale. 

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Con C’era una volta il crimine si conclude questa originale trilogia sui viaggi nel tempo, che unisce azione, avventura fantascienza e commedia all’italiana. Massimiliano Bruno riallaccia qui tutti i nodi aperti dai precedenti capitoli: Non ci resta che il crimine (2019) e Ritorno al crimine (2020). 

Se il primo capitolo puntava più sulla commedia e il secondo faceva il verso all’azione di Gomorra, C’era una volta il crimine unisce entrambe le anime della trilogia in un’alchimia perfetta e vincente.

Questo terzo e ultimo capitolo esce dagli sviluppi “ristretti” dei film precedenti, dove le ambizioni narrative si confrontavano con i limiti di budget che ne condizionavano lo spazio scenico e il realismo “numerico” dei figuranti. C’era una volta il crimine è un film più ambizioso, che si sviluppa in un vero e proprio viaggio storico che strizza l’occhio a Ritorno al Futuro (1985) e porta a una evoluzione dei protagonisti e soprattutto di Moreno, duro e tenero allo stesso tempo, qui a contatto con sua nonna da giovane e sua mamma da bambina. 

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Fuori Alessandro Gassman Carlo Buccirosso, così come il Renatino di Edoardo Leo, la new entry del film è Giampaolo Morelli, che porta una ventata di aria nuova all’interno del franchise e un cambiamento “comico” nelle dinamiche del gruppo. Interessante e accattivante rispetto ai film precedenti è anche la ricostruzione storica di eventi quali, ad esempio, la ricostruzione dell’Operazione Quercia, le 4 giornate di Napoli e, soprattutto, la presenza di Benito Mussolini, Sandro Pertini e Vittorio Emanuele III, che affasciano e smitizzano l’alone glorioso del quale sono stati ammantati nel corso della Storia.

Bello il confronto finale, meno impattante rispetto a Freaks Out (2021), ma ben girato e dinamico, quasi epico nel chiudere quel cerchio tracciato già nel 2019.

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C’era una volta il crimine chiude degnamente, e al cinema, questa originale trilogia sui viaggi nel tempo “all’italiana” e sull’Italia.

 

Titolo: C’ERA UNA VOLTA IL CRIMINE

Con: MARCO GIALLINI,GIAN MARCO TOGNAZZI, GIAMPAOLO MORELLI,  EDOARDO LEO, 

CAROLINA CRESCENTINI,  GIULIA BEVILACQUA, MASSIMILIANO BRUNO, ILENIA PASTORELLI, ROLANDO RAVELLO,

DUCCIO CAMERINI, TOSCA, PENELOPE FLAMMA

Direttore della fotografia: MARCO PIERONI – Montaggio: LUCIANA PANDOLFELLI

Scenografia: SONIA PENG – Costumi: ALBERTO MORETTI – Musica: MAURIZIO FILARDO

Prodotto da: FULVIO LUCISANO, FEDERICA LUCISANO – 

Soggetto e Sceneggiatura: ANDREA BASSI, ALESSANDRO ARONADIO, RENATO SANNIO, MASSIMILIANO BRUNO

Regia: MASSIMILIANO BRUNO

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION

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C’era una volta il crimine – Trailer

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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