“Gondole” (Babuzzle/The Orchard) è il nuovo singolo della cantautrice trentina AURA, fruibile su tutte le piattaforme digitali, streaming e download, a partire da venerdì 4 marzo.
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A volte i sentimenti e gli stati d’animo non scivolano con la stessa leggerezza di una gondola sull’acqua ma, piuttosto, si trascinano nella stanchezza di notti passate a cercare vie d’uscita e nuovi equilibri. E le gondole sono le occhiaie nere delle ore insonni.
“Gondole”, scritta da Aura e prodotta da Giorgio Pesenti, suona come una canzone dal ritmo ballabile che segue un beat synth pop ’80.
«Per provare a ricostruire un rapporto sfiancato “ho preso in affitto una parte di me, per scoprirmi un po’ meglio, per guardarmi da dentro” – racconta Aura – il contrasto con il testo è lampante e voluto: è il mio invito a vivere con leggerezza e serenità anche i momenti complicati della vita».
Ad accompagnare il brano un videoclip girato in una giornata di gennaio sulle Dolomiti di Brenta, in Trentino: «Sveglia presto al mattino, prendo il mio furgone per raggiungere un luogo, parto per una spedizione tra percorsi montani impervi e innevati con una canoa. La destinazione non esiste, esiste solo la fatica di raggiungere o cercare qualcosa, di salvare un amore. Tanti sforzi che alle volte si rivelano illogici, come portare faticosamente una canoa in montagna, ma che fanno parte del gioco e che nel video desidero descrivere in modo spensierato, come a guardarli con tenerezza e ridendoci un po’ sopra», racconta l’artista.
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Aura Zanghellini, in arte Aura, è una cantautrice nata nel 1996, a Trento.
Dall’infanzia fino al liceo frequenta una scuola di musica, per poi proseguire gli studi musicali a Milano, dedicandosi al canto e al pianoforte.
Proprio a Milano Aura si avvicina al songwriting e, con questa passione, arrivano le prime notti insonni di note al pianoforte.
Incantata dalle parole, scrive testi che poi musica al piano.
Si ispira al rap poetico italiano nei testi e alle sonorità indie pop francesi nei beats.
La sua musica evoca da un lato un mondo di crude sensazioni, pacatamente malinconiche, dall’altro un mondo positivo, luminoso e dinamico.
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