Problemi di insonnia? Colpa del Laùro!

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Un mefistofelico spiritello-demone disturba da sempre il nostro sonno. Colpisce gli uomini, ma si accanisce ancor di più sulle fanciulle. Che cos’è il Laùro? Perché è così temuto? E soprattutto… come possiamo sconfiggerlo?

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Il Laùro, o meglio… i Laùri, sono degli spiritelli di origine demoniaca. Spesso sono stati avvistati in Puglia, dove hanno assunto vari nomi in base al dialetto delle singole zone. Pare, però, che la loro origine sia più remota, e che abbia tormentato per secoli addirittura gli antichi romani. Alcuni sostengono che siano una particolare specie di folletti; altri, invece, pensano al laùro come agli spiriti dei morti per morte violenta o ai bambini morti senza prima di aver ricevuto i sacramenti.

Il Laùro indossa una tunica e un berretto a punta e ha le dimensioni e l’aspetto di un neonato… ma non fatevi incantare dalla loro apparente innocenza! Non fatelo entrare in casa vostra! … O morirete di crepacuore dopo una lunga e lenta agonia!

Questo spiritello ha un sadismo sfrenato, e nelle fredde notti invernali tende a intrufolarsi nelle case, disturbando il sonno di chi dorme. Ma come fa?

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Il metodo più conosciuto è anche quello più terribile. Solitamente, infatti, il Laùro sale sulla pancia di chi dorme, esercitando una pressione così forte da far mancare il respiro. La vittima è incapace di reagire, poiché il laùro, oltre alla forte pressione addominale, lo paralizza nei movimenti, impedendogli addirittura di aprire gli occhi. Tuttavia i più forti sono riusciti a intravederlo dalle palpebre socchiuse e ciò che ricordano è la sua inquietante espressione facciale: quella di un bambino che si diverte a saltellare su un dondolo! La compressione e la paralisi, aiutata poi dalla sventurata osservazione dello spiritello, portano nella vittima uno stato di agitazione che, a volte, si trasforma in morte.

Ma non è solo la notte a richiamare il laùro. La vittima scelta dal terribile spiritello subisce angherie ogni giorno. Non poche, infatti, sono le testimonianze di gente, svegliata da strani rumori, che ha visto sparire nel nulla il proprio mobilio, mentre il laùro, seduto sul davanzale della finestra, li osservava con il suo ghigno dispettoso. Oggetti che spariscono da una stanza per comparire in un’altra, capelli scompigliati, animali punzecchiati… tutto ciò che può apparire agli occhi dei più come sbadataggine o casualità è frutto del sadismo e dell’antipatia che il laùro nutre per luoghi, persone e animali finiti nel suo mirino.

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Ma come sconfiggere il laùro?

Essendo una creatura sovrannaturale e immortale, il laùro non si può uccidere. Esistono quindi due modi per affrontarlo: conquistare la sua “amicizia” o giocare d’astuzia.

Chi decide di ingraziarselo lo fa con il cibo, apparecchiando la tavola dopo mangiato o lasciando dei piatti colmi di cibo in alcune parti della casa. Se il laùro gradisce il pasto (cosa molto rara), passerà da”tormentatore” a “protettore” del focolaio domestico, rimettendo in ordine la casa o regalando parte dei tesori personali accumulati nei secoli.

Chi, invece, vuole combatterlo, o si affida al classico esorcismo oppure, se si è particolarmente veloci, provare a rubare il cappello del laùro. A quel punto lo spiritello, mostrandosi vinto, chiederà indietro il suo cappello a punta, promettendo al “ladro” le sue ricchezze, utilizzando la formula: “Vuoi i soldi oppure i cocci?”. Attenti a quello che rispondete perché il laùro, essendo dispettoso, vi restituirà il contrario di ciò che avete detto… e si riprenderà il cappello!

Non fatevi mai avvicinare da un laùro. Siate sempre educati e cordiali con tutti, perché non sempre potete sempre chi è colui che vi ha preso in antipatia. Ma se il laùro vi tormenta ricordate… “mano lesta” o “piatto pronto!” 

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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