Tempo & Coronavirus

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Giornali, Social, Tv discutono di Coronavirus. In Italia non si parla d’altro che di questa emergenza sanitaria che ha colpito il nostro paese.

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La gente sta rispondendo bene, a parte i soliti “furbetti del quartiere” che armi e bagagli si sono avventurati verso altri luoghi rispetto a quelli inizialmente dichiarati a rischio, aumentando così la possibilità di diffondere il virus anche in altre Regioni portando il nostro Governo a dichiarare la “Zona Rossa” per tutta la penisola fino al 3 aprile.

E a parte chi, quasi avesse avuto notizia di un imminente attacco nucleare, va a rifornirsi nei supermercati per i prossimi mesi sai mai dovessero passarli in un bunker. Complice la chiusura delle scuole e l’annullamento di ogni evento pubblico ma anche privato, gli italiani restano con serenità “al confino” in  casa. Certo non quelli impegnati nell’emergenza come medici, infermieri, personale sanitario, forze dell’ordine, commercianti, fruitori dello smart-working  e quant’altro, cui va la stima e il ringraziamento per l’essere in prima linea per ognuno di noi. Ma come passano il tempo gli italiani costretti a non uscire dalle proprie case se non per effettiva necessità?

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Dai Social il cambiamento non traspare. Gli italiani sono da anni ritenuti i maggiori frequentatori di Social Media in Europa. Questo primato li ha trasformati in tuttologi. Così abbiamo i nuovi  “esperti” dell’ “ignoranza” che invece di cercare di ascoltare e imparare devono sempre dire la loro senza averne la minima cognizione. L’italiano, possessore di una pigrizia atavica, nei primi giorni dell’emergenza e dello stare a casa per forza, non mostra grande cambiamento. I primi giorni è d’obbligo il divano. Era tempo che ci si riposasse  un po’! Ma i primi giorni passano presto e il 3 di aprile non è poi così vicino. Si paventa un’isteria collettiva proprio attraverso i social dove la maggior parte, pecore travestiti da lupi, faranno il loro show contro questo o contro quell’altro Governo o contro al malcapitato di turno.

I fortunati saranno coloro che hanno sempre coltivato degli hobby e che quindi, dopo le prime giornate di riposo ne approfitteranno per terminare quel lavoretto che non era ancora finito. Le donne, soprattutto al sud, non perderanno l’occasione di ripulire la casa fino all’ultimo centimetro, cassonetto delle tapparelle incluso. I ragazzi passeranno il loro tempo con i marchingegni tecnologici o con i cellulari che li allontaneranno sempre di più dalla realtà e dal contatto umano. Poi ci sarà chi prenderà il telefono e farà due chiacchiere con gli amici ritrovati. Perché, dobbiamo dirlo, con la speranza che questo virus e questa emergenza si esaurisca presto e col dolore nel cuore per chi ha perso un proprio caro, anche questa emergenza passerà e gli italiani si troveranno a fare la vita di sempre, social, lavoro, casa. E questo momento andrà nel lontano ricordo di chi, ormai anziano, potrà raccontarlo ai nipotini seduti sul divano davanti al fuoco di un camino nelle lunghe sere invernali.

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