“Uguali diritti per un unico mondo”, a Grottaglie si parla di diritti umani con i bambini e i ragazzi

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Il 28 e 29 gennaio p.v. si svolgerà una manifestazione intitolata “Uguali diritti per un unico mondo”, organizzata dall’Istituto Comprensivo Pignatelli del plesso Campitelli di Grottaglie e dedicata ai bambini e ai ragazzi del complesso scolastico per sensibilizzarli verso i diritti umani. 

Ho intervistato l’insegnante della scuola per l’Infanzia dell’Istituto Comprensivo Pignatelli plesso Campitelli Angela Petraroli, responsabile dell’organizzazione dell’evento, e Maria Grazia Chianura nella veste di rappresentante dell’Associazione del Movimento Friday for Future di Grottaglie ossia una delle associazioni partnership dell’evento.

Angela Petraroli vorrei capire come l’evento ha preso forma…

Tutto è partito da settembre 2019 quando, nella programmazione annuale dell’istituto, abbiamo deciso di inserire un progetto che facesse conoscere ai bambini e ai ragazzi l’importanza dei diritti dei bambini e delle bambine. Infatti, nel 2019 ricorreva il trentennale della costituzione della “Carta dei diritti del fanciullo”, proprio in un periodo in cui quotidianamente sentiamo parlare dei diritti violati dei bambini nel nostro paese ma anche dei paesi che vivono guerre o situazioni politiche poco stabili. Quale poteva essere il momento propizio per l’evento? Sicuramente dopo il 27 gennaio, in cui ricorre il giorno della memoria, commemorazione che ci permette di fare un parallelismo tra le vecchie discriminazioni e quelle che ancora oggi viviamo in molte situazioni.

Quindi l’intero Istituto, noi abbiamo due plessi il plesso Campitelli e il plesso La Sorte, per cui sia i bambini di due anni e mezzo tre fino ad arrivare alla scuola secondaria di primo grado quindi fino ai ragazzi di terza media, ci stiamo muovendo in quest’ottica parlando di diritti, ma anche di doveri, e cercando soprattutto di conoscere quelle realtà in cui diritti sono violati. Ecco perché il 28 il 29 gennaio p.v. l’istituto ha deciso di invitare due attivisti per i diritti umani che vengono dall’Africa. Uno è John Mpaliza, meglio conosciuto come “The Peace Walking Man”, un cittadino congolese che oggi ha anche la cittadinanza italiana perché vive qui da molto tempo; si occupa di far conoscere la situazione dei bambini congolesi che lavorano nelle miniere di coltan e cobalto ed è già conosciuto nel nostro nostro Istituto perché è già venuto da noi lo scorso anno. L’altro attivista a cui abbiamo deciso di rivolgere un invito a lo scrittore maliano Soumalia Diawara, in Italia da meno anni e rifugiato politico, che attraverso le sue poesie racconta il perché si scappa dall’Africa e pone l’accento non solo sull’Africa ma anche su molte situazioni nel mondo in cui i diritti non sono assolutamente alla portata di tutti.

Il nostro Istituto, da sempre, collabora con molte associazioni del territorio e anche con la stessa Maria Grazia Chianura quest’anno stiamo facendo una serie di incontri. Vogliamo, oltre all’aspetto sociale, all’inclusione, al rispetto dei diritti, tener conto di quello che è la situazione climatica che affligge il nostro pianeta. Tra l’altro, John Mpaliza, ossia uno dei due ospiti, si occupa di mettere in evidenza, oltre alla situazione dei bambini congolesi costretti a lavorare nelle miniere, qual è l’impatto ambientale del coltan e del cobalto nelle nostre città e nel nostro mondo.

Quindi bisogna smuovere le coscienze sin da quando l’essere umano è molto piccolo. Spesso fa più effetto vedere un bambino denutrito che vive in capanne di paglia che non persone che vivono i grattacieli di lusso. Ma alla fine la sostanza è la stessa! Maria Grazia Chianura visto che  ti occupi particolarmente dell’ambiente cosa aggiunge a quello che ha detto Angela Petraroli?

Il tema di questi incontri è molto interessante io me ne sto occupando anche per lavoro. Sono stata, a maggio scorso, in videoconferenza con in Convegno di Suzhou in Cina e si parlava proprio di questo fenomeno del “Urban mining” .Potrebbe scaturire la domanda: “Cosa centrano i diritti umani con l’ambiente?”. E, invece, c’è interconnessione con una serie di fenomeni che hanno rilevato un problema di rilevanza globale. E’ sicuramente il caso di ricominciare a dare importanza alla collettività e al mondo in cui viviamo. Dobbiamo riscoprire il concetto del noi a discapito dell’io che invece è stato sempre al primo posto. Si sta assistendo alla rinascita delle associazioni grottagliesi di grande qualità e con tanta partecipazione. È bello vedere questo clima di rinascita del volontariato che, in Italia, spesso risolve tanti problemi sociali. Siamo davvero tutti interconnessi! Invece, pensare a quello che avviene dall’altra parte del mondo genera anche un modo per salvaguardare noi stessi. John Mpalizza è uno dei rappresentanti che si batte per i diritti dell’uomo. Ci sono anche delle inchieste giornalistiche su tutto ciò che succede in Africa e non possiamo chiudere gli occhi perché siamo noi tra gli utilizzatori di quello che viene estratto in Africa dalle miniere e che viene usato per le batterie dei cellulari o per  alcuni componenti delle apparecchiature tecnologiche.  I bambini non sono capaci di fare discriminazioni, accolgono tutti e bisogna partire da loro per apportare un cambiamento per il futuro. Dobbiamo pensare che i bambini sono tutti figli del mondo e che tutelare un bambino significa tutelare tutti gli altri bambini e il futuro del pianeta.

Angela Astone

Angela Astone

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