Lettera aperta di Giovanna Causo – Parco del Sorriso a rischio chiusura

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Se chiude un posto,è il caso di chiedersi ma che vita avrà l’essere umano che verrà? Dove si curerà e come , la sua disabilità?

Ci sono tanti centri per curarsi,ma cosa manca a questo centro? Perché non può continuare ad esistere? Perché non può essere riconosciuto, apprezzato, visitato, amato, e rispettato?

Il “Parco del Sorriso” di Grottaglie è il posto  in cui io personalmente sono rinata, quando intorno non esisteva nulla di così “semplice e appropriato” per curarsi. Una meravigliosa struttura per ragazzi che seppur con qualche limite, permette loro di vivere in armonia con gli amici, volontari e psicologi che sono vicini e pronti ad ascoltare qualsiasi tensione e problema piccolo o grande che sia.

La struttura dove ci sono stanze adatte per poter svolgere attività di svago, ma anche impegnative: la lettura, il disegno,la visione quasi cinematografica, direi, di films, tutti insieme, la decorazione di vasi o piccoli oggetti in ceramica o la creazione di accessori artistici per le festività…

Sono stati proposti laboratori multimediali, c’è una sala dove ci sono vari attrezzi per fare ginnastica, c’è una sala da pranzo per noi ragazzi con una parete da me dipinta che da un aspetto diverso e sereno a tutto l’ambiente, perché i colori per me donano vita. C’è una chiesa modesta e teneramente addobbata nei periodi di festa, dove io malgrado i miei problemi di vista, ho suonato l’organo e i miei amici hanno cantato pur senza aver provato ma con il solo seguirmi .La struttura è ampia e piena di risorse che i miei amici sono felici di mostrare e dimostrare. Un immenso parco da poter vivere, ascoltare, amare pieno di alberi enormi, molto alti e animali nei grandi recinti: gli asini, i cavalli, le galline, le caprette, un maialino che vengono tutti curati dai volontari, che hanno portato dei gatti dolcissimi e a cui sono stati affidati dei cani, e  che sono contenti, in quel meraviglioso  Parco del Sorriso. Lo svolgersi di attività tanto conclamate oggi per la loro importanza come la PET-THERAPY, l’equitazione , il contatto  con cani e cavalli quindi, si vive nel Parco del Sorriso da più tempo. Grazie a questi interventi ho visto personalmente i miei amici migliorare il proprio comportamento, il movimento, fidarsi. L’animale che aiuta l’uomo è una terapia adottata da molto tempo nel Parco del Sorriso.

Sono nati tanti gattini, c’è la possibilità di lasciare il proprio cane perché c’è chi ne avrà cura. La dottoressa Annamaria D’Urso a cui io devo la mia rinascità nella meravigliosa struttura del Parco del Sorriso, prima di andare in pensione ha promosso dei progetti che non possono andare perduti, perché si tratta di migliorare la vita e le esigenze dei giovani più deboli: avere una casa per un fine settimana, avere qualcuno come un dottore, che è un giovane ragazzo pronto ad ascoltarti ed aiutarti, essere circondato dal verde della natura, dalla pace.

Il progetto garden house, è  uno dei progetti finalizzati all’ospitare i ragazzi che volessero staccarsi  dalla famiglia per un periodo piccolo, ma rigenerante. Avendo sempre il supporto di dottori ad aiutarli. In un posto così speciale che adesso attraverza un periodo di grigiore e difficoltà.

Si! Troppe attese, non ci fanno stare  sereni perché non riusciamo a comprendere quale e chi potra guidare il Parco del Sorriso di Grottaglie. Chi, con mano ferma e sicura, potrà far crescere al meglio questa meravigliosa creatura prendendo spunto da quei progetti pensati dalla dottoressa D’Urso con amore infinito per i ragazzi che lì, continuano imperterriti a stare in amicizia, forse per poco?

Dobbiamo ricordare che quel posto, prima della mano “salvifica” della dottoressa Annamaria D’Urso, non era così efficiente, e non avrebbe ospitato i ragazzi, con lievi problemi post- traumatici, guidandoli verso una ripresa sociale e d’amicizia, non avrebbe potuto aiutare tanti ragazzi con disturbi comportamentali facendoli stare nella comitiva dei ragazzi che tutt’ora si ritrova volentieri .

Attraverso i campi estivi organizzatisi al Parco del Sorriso  di Grottaglie i ragazzi come me hanno potuto conoscere la bellezza di condividere tempo prezioso con amici del nostro parco ed amici venuti da lontano a passare dei giorni  di volontariato indimenticabili in cui ci si organizzava per curare l’ambiente, gli animali, per fare gite, anche al mare o in luoghi turistici e poi tornare tutti felici di aver passato un’ esperienza bellissima.  In quei giorni,il più sicuro aiuta il più debole, pur non conoscendosi per nulla, dall’inizio del campo estivo, con semplicità si innescano rapporti amichevoli, e perché no, anche qualche scintilla d’amore affettuoso.

Da circa tre anni il nostro Parco  del Sorriso pur vedendo una graduale unione delle forze del Comune e dell’Asl e quindi dello stesso direttore generale, nonostante le varie riunioni con i genitori dei ragazzi, miei amici, nonostante la presenza importante di persone esperte di centri come questo e, già guida di altre realtà simili, nonostante i vari tentativi di ricerca per una soluzione adeguata,  di riabilitazione e nello stesso tempo unione ed amicizia, non si riesce a trovare la giusta via di rinascità.

Noi amici del Parco del Sorriso  subiamo la perplessità, sentiamo l’irrisolutezza ad ogni riunione. Nonostante ciò speriamo che tutto rinasca come prima e meglio di prima e saremo sempre pronti a dire “Io ci sono! ” per continuare ad aiutare, a conoscere, a vivere in amicizia e divertirsi come cinque anni fa. “Sono pronta!” a dare voce al nuovo venuto, ad organizzare  eventi musicali, a rendere questa struttura come merita di essere, come la dottoressa l’ha pensata;  perché nel ricordo di molti seguaci o solo scopritori occasionali del Parco del Sorriso a Grottaglie , nasca il desiderio di ciò che è stata quell’”oasi” pulita della nostra Puglia pronta ad accogliere, disponibile per organizzare eventi di ogni tipo, disposta al  sorriso, e predisposta a  ridonarlo a chi ne ha più bisogno.

Se chiude un posto così bello, mi chiedo la bellezza dov’è? Dov’è la cura? Dove sarà? Io chiedo all’intera regione Puglia di soffermarsi un po’ di più, perché la soluzione c’è .

Tanti devono ancora sapere e tanti ancora possono e potrebbero darci una mano, ed io sarò lì come i miei amici a dipingere ancora nel Parco, che è la mia seconda casa, il Parco del Sorriso a Grottaglie.

Giovanna Causo;

Comunicato Stampa

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