DITTATVRA – L’intervista esclusiva!

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Conosciamo i Dittatvra, in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme streaming con il nuovo singolo “Sto bene”.

Come è nata l’idea di reinterpretare la ballata di Fabrizio De André ‘La ballata dell’amore cieco’ in chiave horror punk per il vostro nuovo singolo ‘Sto bene (se mi dici ti amo e poi ti tagli le vene)’?

L’aneddoto ufficiale è che uno di noi ha sentito ‘La ballata dell’amore cieco’ di De Andrè da piccolo e ne è rimasto traumatizzato. Nella sostanza è successo che questo testo era pronto da almeno una decina d’anni, solo che non era mai riuscito a vedere la luce perché non aveva una strumentale.

Il videoclip del vostro singolo sembra affrontare tematiche complesse come le relazioni tossiche e il potere trasformativo della musica. Qual è il processo creativo dietro la realizzazione di un video che trasmette messaggi così intensi e contrastanti?

Abbiamo cercato di capire come trasmettere metaforicamente la stessa violenza emotiva della canzone nella realtà, per poi registrarla così da far nascere il video. Il processo creativo in questo caso è stato che ci è venuta in mente un’idea difficile da realizzare e non l’abbiamo mollata fino all’ultimo, anche quando un sacco di persone si sarebbero fermate prima per comodità, imbarazzo, costi, paura di fraintendimenti, eccetera. Per fortuna abbiamo trovato Alessia Palermo, che ha compreso benissimo cosa volevamo trasmettere, e si è immersa in questo ruolo con anima e corpo. Ci abbiamo letteralmente sputato sangue su questo video, e forse è per questo che gli vogliamo un bene viscerale.

La vostra biografia descrive una fusione di influenze punk, elementi horror e suggestioni della cultura pop. Come queste influenze si riflettono nella vostra musica e nelle vostre liriche?

Beh, basta ascoltare i brani per rendersene conto. Facciamo molte citazioni al cinema, alla cronaca, alla politica, alla letteratura, ecc. In ‘Sto bene’ a un certo punto facciamo riferimento ad Andreotti. A livello strumentale siamo decisamente più grezzi, ma è proprio questo contrasto che ci piace.

Con il supporto di Overdub Recordings e la distribuzione tramite Ingrooves/Universal, avete ottenuto una notevole visibilità. Quali sono i vostri prossimi passi dopo il lancio di ‘Sto bene (se mi dici ti amo e poi ti tagli le vene)’ e cosa possiamo aspettarci dal vostro futuro artistico?

Speriamo di continuare a comporre musica, girare video, suonare in giro e fare casino, sempre se non crepiamo prima per la terza guerra mondiale.

Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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