Il Museo Winterline di Venafro. La Seconda Guerra Mondiale in Molise

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Un interessante museo che non parla della guerra, ma degli uomini che l’hanno combattuta.

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8 settembre 1943. Benito Mussolini è stato destituito da oltre un mese e il nuovo capo del governo, il maresciallo Pietro Badoglio, rende noto al mondo l’armistizio di Cassibile, firmato con gli alleati qualche giorno prima (il 3 settembre). Una giornata storica che trasformò l’Italia in un grande campo di battaglia, che vedeva le truppe anglo-americane schierate a Sud e l’esercito nazista tiranneggiare nel centro e nel Nord Italia. 

Con il Governo Italiano spostato a Brindisi, la Repubblica Sociale Italiana di Mussolini a Salò, un esercito nazionale allo sbando e gli scontri tra nazi-fascisti e partigiani antifascisti, il futuro della nostra Nazione era ancora da definire, e a farne le spese furono i grandi e piccoli borghi della penisola, straziati da bombardamenti e tragedie d’ogni genere. 

Fra i territori, la regione Molise fu una di quelle più colpite dagli orrori della guerra. Infatti gli alleati, che dal meridione cercavano di avanzare verso Roma, vennero ostacolati dalla Linea Bernhardt sul fiume Volturno, difesa dal XIV Corpo d’armata e da una parte della Decima Armata tedesca. La Linea Bernhardt non era molto estesa ed era nata per ritardare l’avanzata delle truppe alleate. Essa, infatti, corrispondeva a una serie di salienti della più importante Linea Gustav, nella regione di Montecassino. La Linea Bernhardt si trovava al confine fra il Lazio, il Molise e la Campania e, pur non essendo particolarmente fortificata, divenne un impegnativo fronte di battaglia per la Quinta Armata statunitense nel’inverno del ’43-’44, che, insieme alla Linea Gustav e alla Linea Hitler, fu denominata Winterline.

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Cassino, città laziale in provincia di Frosinone posta sul lato destro della Linea Gustav, fu una delle città più colpite dai bombardamenti alleati durante quel terribile inverno, nel quale perse gran parte degli edifici e l’intera abbazia. I nazisti e le truppe Anglo-Franco-Americane si fronteggiavano in aspri conflitti lungo la Linea Gustav per conquistare Cassino e Montecassino. I francesi, prevedendo il lungo protrarsi degli scontri, fecero trasferire i civili di Cassino e dintorni nella vicina Venafro, oggi in provincia di Isernia. Ed è proprio questo piccolo paese molisano, molto vicino sia al Lazio che alla Campania, che il 15 marzo 1944 divenne teatro di un terribile bombardamento da parte degli alleati, che avevano scambiato monte Santa Croce, sotto il quale è arroccata la città di Venafro, per Cassino e Montecassino. Il bombardamento devastò il centro storico, causando centinaia di morti. 

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Una tragica storia che fa di Venafro uno dei luoghi simbolo della Campagna d’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. Uno scrigno dal valore archeologico inestimabile, dove è possibile recuperare i reperti di guerra più disparati. Dalle armi ai pacchetti di sigarette. Una ricerca svolta con passione dall’associazione Winterline Venafro, fondata da Luciano Bucci, Renato Dolcigno e Donato Pasquale. I tre amici, accomunati da una passione encomiabile, hanno raccolto, curato, restaurato e catalogato un’ammirevole collezione di reperti bellici, tutti rinvenuti tra Venafro e le vicine Mainarde.

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Questa collezione fa oggi parte del Museo Winterline, situato a Palazzo De Utris nel cuore del centro storico di Venafro. Un museo strutturato in modo originale, che non parla della guerra ma degli uomini che l’hanno combattuta. Validi guerrieri dal volto umano, ciascuno con la propria storia e le proprie aspirazioni, che andavano oltre l’esperienza bellica, vista solo come un lavoro da svolgere. La vita di questi soldati traspare non solo dalle armi perfettamente conservate, ma anche dalle lettere, dai contenitori di cibo in scatola, dagli spazzolini da denti e da tanto altro materiale ben custodito all’interno delle teche o utilizzato come elemento scenografico di fedeli ricostruzioni della vita da soldato o di curiosi e interessanti aneddoti di guerra, come la ricostruzione di un momento di ristoro di due soldati americani assieme a una signora nella sua casa di campagna, tra scatole di rifornimenti di cibo e altri materiali tipici delle retrovie.

Una collezione unica che vi invitiamo a visitare, per conoscere il nostro passato sotto molteplici punti di vista e ricordare che dietro quelle divise e quelle imponenti battaglie potevamo esserci noi.

Per informazioni, visitate il sito: www.winterlinevenafro.it

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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