Alberobello. Un potente libro per invocare gli spiriti maligni!

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Un pericoloso libro di magia nera che permetterebbe al suo possessore di diventare il Signore del Male! Dove puoi trovarlo? Ad Alberobello!

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In un precedente articolo abbiamo già parlato di Alberobello. La piccola cittadina in provincia di Bari è un vero e proprio monumento della Puglia, grazie a quei trulli che, nati come costruzioni abusive, sono diventati l’elemento più caratteristico del “tacco dello stivale”. 

La magia è onnipresente ad Alberobello. Già i simboli in calce bianca presenti sui trulli (primitivi, pagani e magici) avevano il compito di ingraziarsi il favore di qualche divinità. Una funzione benigna che renderebbe Alberobello una delle capitali della “magia bianca”, ben incarnata dal colore delle pareti dei trulli. Ma questa ipotesi deve essere subito scartata!

Alberobello, in realtà, sembrerebbe essere una delle capitali della magia nera! Secondo la leggenda, infatti, “la città dei trulli” custodisce un potentissimo libro che unisce scienza e magia, dove riti magici ed esoterici sono combinati a ricette alchemiche e curiose terapie mediche. Questo libro conferirebbe al suo possessore il potere di dominare le forze occulte, grazie a una serie di formule magiche che permettono di conoscere, discernere e invocare gli spiriti maligni e benigni. Il Libro del Comando!

Trulli di notte - Foto di Trulli e Puglia B&b, Alberobello - Tripadvisor

Una spettrale Alberobello notturna

Secondo alcune leggende medievali, in Italia esistono diversi libri candidati ad essere il vero Libro del Comando. Uno di questi è il “De cerimoniis magicis”, scritto dall’alchimista di epoca medievale Enrico Agrippa di Nettesheim. Il libro di Agrippa è la continuazione della sua opera in tre volumi “De occulta philosophia libri tres”. Il testo consiste in una iniziazione alla magia cerimoniale e alla evocazione degli spiriti ed era accessibile esclusivamente agli iniziati, poiché il suo utilizzo da parte di gente inesperta ne avrebbe causato la fine del mondo conosciuto. Nonostante i tentativi di tenerlo nascosto, copie del libro di Agrippa sono state diffuse in tutta Italia, e una di esse è custodita nella Biblioteca di Roma. 

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Un altro testo considerato Libro del Comando ha origine nel periodo risalente alla Roma Imperiale. Il testo è attribuito a Publio Virgilio Marone, autore dell’Eneide e mago oscuro della tradizione popolare. Questo libro di magia nera, del quale esisterebbe solo la copia originale, dopo la morte di Virgilio è passato fra le mani di vari proprietari ma oggi, la sua ubicazione è ritenuta ignota. Si pensa che il Libro del Comando virgiliano sia ora in possesso della Chiesa, che lo ha ricevuto alla fine del XVI secolo dal brigante Pietro Bailardo, ultimo possessore del testo, affinché le potenti magie in esso descritte fossero controllate e infine dimenticate. Questa, però rimane solo una ipotesi. Secondo altre fonti, infatti, pare che l’ultimo proprietario del Libro del Comando virgiliano non fosse Pietro Bailardo, ma il fiorentino Cecco D’Ascoli. Quest’ultimo era un noto poeta, medico, insegnante e filosofo del medioevo italiano; considerato eretico, fu condannato al rogo nel 1327. Si narra che dopo la sua morte il governo fiorentino requisì dalla sua casa il Libro del Comando, oggi presumibilmente conservato alla Biblioteca Laurenziana di Firenze.

Il Libro del Comando

Il Libro del Comando di Enrico Agrippa

Un altro candidato Libro del Comando è il Rutilio, attribuito a Rutilio Benincasa, noto stregone nato nel 1555 a Torzano, oggi frazione del comune di Cosenza denominata Borgo Partenope, e morto in località ignota nel 1626. Rutilio visse clandestinamente per quasi tutta la sua vita, ricercato dagli spagnoli per aver partecipato alla fallita congiura ordita dal filosofo Tommaso Campanella, che voleva costiturie in Calabria una repubblica ideale, comunistica e teocratica, in opposizione al governo spagnolo che dominava la regione. Studente autodidatta di astronomia, Benincasa realizzò dei calcoli astronomici molto accurati e delle tavole numeriche che, secondo la credenza popolare, potevano prevedere l’uscira dei numeri al lotto. L’almanacco perpetuo rappresenta la summa dei suoi studi matematici e astronomici, ed è consigliato a chi ha il desiderio di farsi qualche soldino extra prevedendo il futuro. 

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Almanacco perpetuo di rutilio benincasa cosentino, illustrato, e diviso in  cinque parti da ottavio beltrano di terranova di calabria citra;. opera  molto necessaria, e dilettevole, come anco di gran giovamento, & utile

L’Almanacco Perpetuo di Rutilio Benincasa

A differenza dell’Almanacco, il Rutilio è difficilmente rintracciabile… anzi, impossibile! Questo libro segreto, scritto da Benincasa probabilmente durante la sua epopea clandestina nel meridione d’Italia, è invece la summa delle ricette alchimiche, delle terapie mediche e delle pericolose formule magiche che il noto stregone ha impresso su carta poco tempo prima della sua morte. Pare infatti che Benincasa, negli ultimi anni di vita, si fosse rifugiato in pianta stabile ad Alberobello, a quel tempo non un vero centro abitato, ma un agglomerato di case “illegali” (trulli), abitate dai contadini al servizio del conte di Conversano. Lo stregone si era guadagnato il rispetto dei lavoratori dei campi, che si affidavano a lui per risolvere tutti quei problemi sovrannaturali alla quale non trovavano soluzione. Benincasa era allo stesso tempo anche temuto sia dai contadini che dagli stessi conti di Conversano, che non potevano ignorare le oscure abilità magiche dello stregone calabrese, in grado di invocare gli spiriti maligni nei momenti in cui riteneva di aver subito qualche torto. In questo clima di terrore e riverenza, i conti di Conversano e i contadini della zona nascosero Benincasa agli spagnoli. Lo stregone, intanto, si circondò di giovani adepti, che costituirono un gruppo dedito alle arti magiche. Ad essi Benincasa lasciò l’unica copia esistente del Rutilio, il suo compendio di magia nera, il candidato Libro del Comando.

Pare che il gruppo di maghi esista ancora oggi, e che custodisca saldamente il Rutilio, l’unico Libro del Comando a non essere stato diffuso in tutta Italia. Che sia quindi l’unico libro di magia nera veramente efficace? Sarà questo il vero Libro del Comando? I misteri che avvolgono Alberobello, la “città dei trulli”, sono sempre più fitti!

Attenti agli spiriti maligni!

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Giuseppe Gallo

Giuseppe Gallo

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