PACE PEACE PAIX PAZ FRIED

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Giovedì 24 febbraio 2022 sarà un giorno che difficilmente l’Europa dimenticherà. Entrerà di diritto nei libri di storia. Quei libri che sottoponiamo ai nostri ragazzi perché “la storia è importante, ci insegna a non commettere gli stessi errori”.

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Una pantomima oramai assai nota e consolidata sebbene inutile alla luce degli ultimi fatti. Così è stato dopo la prima guerra mondiale e così è dopo la seconda. Senza tirare in ballo le tante guerre attive a tutt’oggi nel mondo, quella in Ucraina, dichiarata dal Presidente russo Vladimir Putin,  con l’invasione del 24 febbraio 2022, tocca l’Europa e gli europei molto da vicino. Sentiamo dentro di noi quel dolore intimo, quell’impotenza, quella rabbia che abbiamo scoperto attraverso i libri di scuola o per chi, più appassionato, è andato oltre. La filmografia ci ha fatto soffrire un dolore postumo che avvertiamo ogni volta che decidiamo di inoltrarci in un “Schindler list”, “Opera senza autore”, “The imitation game”, ” La vita è bella” o in molti altri capolavori del genere. E a distanza di quattro giorni sentiamo crescere dentro di noi la rabbia e la voglia di dire basta.

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L’abbiamo invocata nelle piazze gremite di manifestanti. Pace! La pretendiamo! Ma tutti quei cortei, tutta quella gente non ha, ahimè!, alcun potere contro la furia putiniana. Può certamente far sentire al popolo ucraino la solidarietà, la vicinanza. Può dare ad esso maggiore forza per andare avanti a difendersi, ma non può fermare la guerra. Non può fermare il freddo, la fame, la paura, la morte, la distruzione. Le guerre nascono così. Come le liti tra moglie e marito. Da un momento all’altro ma, sotto sotto, quando il matrimonio è una farsa, pianificate da tempo. E ognuno si fa le sue ragioni finché uno dei due, la parte più debole o forse la più saggia, soccombe portando a proseguire una vita di coppia deprimente e insensata o fa partire una guerra “all’ultimo sangue” dove le vittime saranno gli stessi carnefici.

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Tutto il mondo condanna Putin per questa guerra. Lui che è stato sempre mal visto dall’Europa, tenuto a bada, ritenuto pericoloso e senza scrupoli. Non che lui abbia fatto molto per ribaltare questo pensiero. Dulcis in fundo questa guerra che, come la ciliegina sulla torta, ha dato conferma a quanti lo ritenessero senza scrupoli. “Putin ha violato il diritto internazionale, ha calpestato la sovranità di uno Stato tutelato dall’Onu”, si dice. Qualcuno analizza le ragioni di Putin, non per giustificarlo ma per comprendere il suo gesto. Di fatto, si comincia ad aver paura di un nuovo conflitto mondiale. Perché, per quanta gente possa manifestare disappunto ed invocare la pace, le redini non sono nelle mani di noi povera gente. Solo i governanti possono fermare questo ennesimo scempio dell’umanità. Auspichiamo  i pugni della diplomazia, non delle armi. Perché testa contro testa qualcuno si fa sempre male. E nel frattempo noi, impotenti, manifestiamo e, per chi ha fede, preghiamo. 

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