Un disco nato tra Caracas, Milano e la Foresta Amazzonica dall’incontro del dj e producer italiano col musicista venezuelano Washé. Tra le collaborazioni il leggendario jazzista sudamericano Gerry Weil, il pioniere della musica elettro latinoamericana Miguel Noya, Khalab, progetto afrofuturistico di Raffaele Costantino, e Clap! Clap!, tra i produttori italiani più acclamati sulle scene internazionali
Firenze, 25 marzo 2025 – Un tributo allo splendore della natura attraverso il linguaggio universale della musica. Questo è “Madre”, il nuovo album del producer e dj Go Dugong nato dall’incontro, a Caracas, col musicista venezuelano Washé, che sarà live per un’unica data toscana domenica 30 marzo al PARC Performing Arts Research Centre di Firenze (piazzale delle Cascine 4/5/7). Appuntamento alle 19.00 nell’ambito di Mixité – Suoni e voci di culture antiche e attuali, la rassegna dedicata al sound globale firmata Toscana Produzione Musica (TPM), centro di produzione musicale con lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo presieduto da Paolo Zampini con la direzione artistica di Maurizio Busìa e Francesco Mariotti e il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Fondazione CR Firenze. Concepito a seguito di un viaggio catartico nella Foresta Amazzonica, dove i due artisti hanno sfidato le reciproche percezioni della natura, “Madre” esplora tre fasi del risveglio: dissonanza, sfida e simbiosi, simboleggiando l’arduo percorso per raggiungere l’unità con gli elementi. Ogni fase è caratterizzata da contrasti e caratteristiche uniche, che ci invitano a un viaggio nell’ignoto. Hanno collaborato al disco figure iconiche come il leggendario jazzista sudamericano Gerry Weil, il pioniere della musica elettro latinoamericana Miguel Noya, Khalab, progetto afrofuturistico di Raffaele Costantino, e Clap! Clap!, tra i produttori italiani più acclamati sulle scene internazionali (ingresso 10€, ridotto 7€, prevendite su Ticketone, info: www.toscanaproduzionemusica.it).
Sul palco insieme a Go Dugong ci saranno Giovanni Todisco (TRRMA) alla batteria, Iasko (Cacao Mental) alla tromba e al flauto e Lorenzo Farao (Addict Ameba) al sax tenore e baritono e al flauto. La connessione tra la forza della natura e l’interazione col mondo plastico moderno è rappresentata in tutto l’album dalla miscela di strumenti tradizionali di diversi gruppi etnici del Venezuela – principalmente Wayuu, Uwotjuja, Jiwi e Ye ́kwana – e plug-in figli delle workstation audio digitali. Da un lato oggetti costituiti da un unico pezzo di legno, teschio o conchiglia: atavici e apotropaici, naturali. Dall’altro suoni eterei sintetizzati, la quintessenza della nostra epoca, che creano un senso di tensione, di opposizione. In “Madre” i due fronti dialogano, combattono e interagiscono in una danza dialettica che unisce radici e rami.